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La Regione blocca le vendite di tutti gli alloggi Ater

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Fermitutti. Sul patrimonio immobiliare dell'Ater (Azienda territoriale per l'edilizia residenziale) occorre fare chiarezza. E non sarà facile. Ma l'assessore alle Politiche per la Casa della Regione, Teodoro Buontempo non accetta sconti e va dritto come un treno per portare un po' di trasparenza alla luce degli ultimi scandali che hanno travolto gli immobili regionali, comunali e di istituti di beneficienza. Nel «calderone» non poteva non finirci l'Ater, che gestisce in tutto il Lazio circa 800 mila case. La magistratura e la commissione che istituirà proprio Buontempo dovranno chiarire le modalità di vendita di centinaia di appartamenti a prezzi scontati. Come il caso degli immobili del Comune di Roma, anche per l'Ater ci sarebbero state compravendite a mille euro al metro quadrato in pieno centro storico. «Nei prossimi giorni si insedierà la commissione di verifica - dice Buontempo - per fare chiarezza sui piani di vendita e sulla questione degli affitti Ater, soprattutto per i quartieri più appetibili. Il risultato della commissione verrà poi consegnato alla magistratura». Una prima ricognizione, secondo l'assessore si potrà avere già tra 15-20 giorni «si distinguerà tra ciò che è legale e ciò che invece merita un ulteriore approfondimento - continua Buontempo - in questo caso bisognerà capire quando delle persone sono entrate in una casa Ater e a che titolo, così come si indagherà anche sui dipendenti Ater che hanno comprato una casa dell'azienda o che siano in affitto». In questo clima, ovviamente, per mettere in vendita una casa di proprietà pubblica, sia Ater o altro, ci vuole coraggio. Anche perché occorrerà rivedere l'intero impianto normativo sul quale vengono gestiti migliaia di appartamenti. Per coerenza dunque l'assessore Buontempo ha chiesto al commissario straordinario dell'Ater Roma, Stefania Preziosi, di fermare le vendite «finché non si chiarisce questa vicenda». Un invito raccolto dall' Ater che ha dichiarato di «accogliere la richiesta dell'assessore di limitare le vendite, soprattutto per le cosiddette "case di pregio"». La politica insomma si inizia a muovere per il verso giusto. Il grande affare delle vendite, così come degli affitti o degli appalti per le manutenzioni del patrimonio pubblico, ha goduto infatti di una vita sommersa per troppi anni. E per troppo tempo le case che servivano a un preciso scopo sociale, quello di dare un tetto a chi ha difficoltà, sono servite invece per gli amici degli amici. Un nodo creato dalla politica e che solo la politica può, anzi deve, risolvere. In una metropoli come Roma dove servirebbero subito almeno 30mila alloggi e dove migliaia di famiglie fanno enormi sacrifici per pagare un mutuo o un affitto non si può più assistere impotenti a certi scandali.

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