Il Comune salva le cave

AnnaLaura Consalvi TIVOLI Giornata storica per il Comune di Tivoli, che per la prima volta ha firmato una convenzione con l'Estraba, una delle cave più grandi che estraggono il travertino romano proprio nel bacino tiburtino. Da questo momento l'azienda non opererà più in regime transitorio, ovvero con autorizzazioni a scadenza annuale, come è accaduto finora, ma sarà autorizzata per cinque anni più i due di proroga come prevede la norma. A sancire l'accordo presso la sede del palazzo comunale, il sindaco di Tivoli Sandro Gallotti e l'assessore alle Attività Produttive, Vincenzo Tropiano. «Questa è la testimonianza del nostro impegno nei confronti delle cave –, dice il sindaco – siamo molto soddisfatti di questo primo risultato». Tra il Comune di Tivoli e le cave di travertino, infatti, finora non è corso buon sangue: l'amministrazione è proprietaria del 60% delle quote della Acque Albule Spa, l'azienda che gestisce la risorsa termale in guerra, è al caso di dire, con le aziende estrattive da più di cinque anni. Oggetto del contendere l'impoverimento della falda acquifera imputato dalle terme alle cave, tanto che qualche giorno fa la Acque Albule ha fatto ricorso al Tar contro la decisione del Comune confinante di Guidonia di prorogare l'attività di due cave per due anni. Il cambiamento di rotta dell'amministrazione tiburtina, dunque, appare come una vera e propria rivoluzione, visto che questa sarà la prima di una serie di convenzioni che verranno siglate nei prossimi mesi. Ma non è tutto: tra il Comune e l'Estraba, una delle aziende più grandi tra quelle che operano nel settore che conta 120 dipendenti, è stata siglata anche una fideiussione volta a garantire il ripristino del terreno escavato da parte dell'azienda stessa una volta terminata l'attività estrattiva. «Noi non vogliamo entrare in conflitto con le terme, quello che vogliamo è essere riconosciuti come un'attività importante per il territorio – Dice Gaetano Squeo, amministratore unico di Estraba – Oggi il Comune ci ha aiutato».