Sesso e droga dentro casa coi ragazzini
Atti sessuali con minori e spaccio di stupefacenti. Sono questi i reati di cui, al momento, deve rispondere il 54enne G.C.M. protagonista dell'ennesima storia di degrado e perversione portata alla luce dai carabinieri della Compagnia di Civitavecchia. Ieri mattina i militari della stazione locale, al termine di un'articolata inchiesta denominata «Sex House», hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice Marco Mazzeo su richiesta del procuratore capo Gianfranco Amendola e del sostituto procuratore Margherita Pinto. L'uomo, separato e padre di una bambina, viveva solo in casa, in un appartamento popolare in centro. Abitazione che aveva trasformato da oltre un anno in una riservata alcova per un gruppetto di ragazzini, almeno sei coppiette, tra i 12 e i 18 anni, quattro delle quali più assidue delle altre. Metteva loro a disposizione il proprio appartamento, di mattina quando marinavano la scuola, il pomeriggio o la sera, lontano dagli occhi dei genitori; gli preparava la camera, organizzava incontri «piccanti», faceva vedere loro filmati pornografici, dava consigli su cosa fare e gli suggeriva ogni sorta di perversione, faceva consumare loro hashish e marijuana. In alcuni casi partecipava anche agli atti sessuali, con rapporti orali e palpeggiamenti, senza mai arrivare al rapporto completo. L'input lo ha dato un'insegnante di scuola media che, insieme alla preside dell'istituto, si è recata dal comandante della stazione carabinieri, il luogotenente Giuliano Mangoni, per dare l'allarme. Una loro alunna aveva raccolto la confessione di una compagna di scuola, tra le «protagoniste» di questi incontri a luci rosse: anzi, sul profilo facebook di questa ragazzina, appena 13enne, sarebbero state inserite delle indicazioni su possibili prestazioni sessuali a pagamento. Da lì è scattata l'indagine, ad ottobre scorso: attraverso controlli, pedinamenti, osservazioni e soprattutto attraverso intercettazioni anche ambientali, i carabinieri hanno potuto ricostruire quanto accadeva all'interno dell'abitazione di G.C.M., dove venivano organizzati festini a base di sesso, droga ed alcol. «Abbiamo sentito alcuni dei ragazzi coinvolti, trovandoci di fronte a famiglie difficili ed altre insospettabili – ha spiegato il comandante della Compagnia dei carabinieri, capitano Lorenzo Ceccarelli – ma importante in questo senso è stata la collaborazione e la fiducia che la scuola ha riposto nell'istituzione Arma». Il capitano Ceccarelli ha ricostruito le indagini messe in campo in questi mesi, sottolineando il ruolo fondamentale che hanno rivestito i nuovi media e, soprattutto, i social network come Facebook. «I ragazzini si accordavano e organizzavano gli appuntamenti proprio attraverso l'uso dei social network – ha aggiunto – ormai i telefoni cellulari sono superati. Abbiamo così dovuto mettere in atto specifiche attività tecniche ed informatiche per avere le conferme che attendevamo». A casa dell'uomo sono state trovate 90 scatole di preservativi di diversi tipi, creme stimolanti, vibratori, materiale pedopornografico e filmini che proiettava tutto il giorno. Tutto è stato sequestrato; le indagini proseguono per verificare soprattutto se l'uomo filmasse o meno questi incontri. G.C.M. è stato trasferito al carcere di Borgata Aurelia dove domani mattina, probabilmente, si terrà l'interrogatorio di garanzia.