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Mezzavilla: è grave ma migliaia di militari fanno il loro dovere

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«Lacaserma è sacra - dicono - volendo credere che i colleghi non abbiano violentato quella donna va detto però che certe cose non si fanno in caserma. Assolutamente. Hanno sbagliato». Qualcuno sibila che «quella donna li ha istigati», facendo chiaramente capire che la carne può essere debole ma che vanno distinte le responsabilità penali da violazioni disciplinari». Ma lo stato d'animo diffuso resta un altro. «Noi lavoriamo duro - dicono - con passione e dedizione, per servire il cittadino e onorare la divisa, e vicende simili gettano fango su tutto questo. È un'amarezza». Con toni meno accorati il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Maurizio Detalmo Mezzavilla, esprime la sua fermezza: «Il fatto denunciato è gravissimo ed è perciò oggetto di indagini rigorose da parte della magistratura. L'Arma dei carabinieri - dice - ha avviato anche un'indagine interna e i tre militari denunciati. Questo episodio però è un fatto che nulla sottrae all'efficienza e alla dedizione di migliaia di carabinieri che operano in questa cittá - sottolinea il comandante - Il nostro giudizio di assoluta riprovazione prescinde dalle responsabilità penali, che si stanno doverosamente accertando, perché vicende del genere contrastano con i tanti risultati che i militari compiono quotidianamente. Finché non sarà chiarita la vicenda sul profilo penale - prosegue Mezzavilla - i tre militari sono stati trasferiti in altre province (Torino, Milano e Cagliari, ndr) e non svolgeranno servizi territoriali, ma servizi di ordine pubblico nell'ambito dei reparti mobili». Fab. Dic.

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