La Lega offende i garibaldini Fiumicino pretende le scuse
I garibaldini? «Sono solo una grossa pagliacciata carnevalesca». Parola di Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, che ha bollato l’iniziativa di Fiumicino di impiegare i Mille per il servizio d’ordine durante il corteo dei carri allegorici. Una battuta che ha fatto nascere un caso diplomatico. Tra il comune costiero e l’Unione europea. Perché attraverso le maschere con la giubba rossa e il berretto dei volontari che seguirono l’Eroe dei due mondi da far sfilare domenica Fiumicino vuole celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. «In qualsiasi contesto li si mettono Giuseppe Garibaldi e i Mille non saranno mai pagliacci», guida la rivolta il presidente del consiglio comunale Mauro Gonnelli. «Qui convivono da anni importanti comunità del nord e del sud Italia che, contribuendo a fondere insieme valori e ideali, hanno costruito la la nostra Nazione». Il riferimento è ai braccianti veneti che hanno bonificato le paludi di Maccarese e ai marinai napoletani che hanno reso la flottiglia peschereccia di Fiumicino la prima nel Lazio. «Per Borghezio i Mille sono una carnevalata, per noi sono le radici dell’Italia», scrive il capogruppo del Pdl Massimiliano Graux che all’esponente leghista dà «zero spaccato in storia». Perchè «l’ottanta per cento dei garibaldini erano veneti, lombardi, liguri e piemontesi». Basta scorrere l’elenco dei Mille per scoprire che dei volontari con la giubba rossa che l’11 maggio 1860 sbarcano a Marsala ben 862 erano «padani», come si direbbe oggi. E soltano 45 erano siciliani che combatterono per liberare l'isola dal giogo dei Borboni. Loro, i garibaldini, lottavano per essere un sol popolo, dall'Alpe alla Trinacria, e per non essere più derisi. L'Inno di Mameli ne racchiude l'essenza. «Ormai Garibaldi, può essere considerato soltanto come un personaggio di carnevale», se n'è uscito Borghezio cercando di giustificare il rogo di un fantoccio travestito da Garibaldi avvenuto qualche giorno fa a Vicenza. Rogo che, secondo l'esponente della Lega Nord, sarebbe frutto soltanto di uno scherzo. Di carnevale, appunto. E, di conseguenza, «l'Unità d'Italia è soltanto una grossa pagliacciata carnevalesca». Ma il cartello appeso al collo del pupazzo con la camicia rossa ha offeso i più. «Eroe degli immondi», c'era scritto. Tanto per sottolineare il riferimento al nizzardo che guidato i Mille. «Non a caso - ha aggiunto Borghezio - i patrioti italiani, ovvero i sostenitori del Tricolore, hanno organizzato una sfilata allegorica con i garibaldini con le camicie rosse al carnevale di Fiumicino. Questo ci fa capire che il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia è soltanto una grossa pagliacciata». «Al carnevale? Ci andrò con la divisa da ufficiale borbonico», ha sferzato l'europarlamentare. Suscitando le ire di Fiumicino, che ora vuole le scuse. Dall'estrema Sinistra al Popolo della libertà sono piovute proteste contro la Lega Nord. Pd, Futuro e libertà e Idv chiederanno all'Unione europea di «precisare quando detto dal parlamentare riguardo l'Unità dell'Italia», visto che Borghezio «a Strasburgo ci è arrivato con i voti degli italiani». La Pro Loco, che ha organizzato l'allegorico corteo non ci sta: «Far sfilare i garibaldini è solo un modo per rendere omaggio a chi ha combattuto ed è morto per la patria, cioè per l'Italia, che i Mille hanno contribuito a costruire e le altrettante migliaia di anonimi soldati si sono battuti per difenderla e preservarne confini, cultura e tradizioni».