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Gli ex di Veltroni non ci stanno «Noi esempio di trasparenza»

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L'affittopolie la svendopoli tirata fuori dalla giunta Alemanno sono «un polverone, una campagna che ricalca la tecnica della macchina del fango berlusconiana» dice Walter Verini, ex capo della segreteria del sindaco Veltroni e deputato del Pd. E così, dati alla mano, quelli che furono gli assessori chiave dell'alienazione di 700 appartamenti tra il 2005 e il 2006 hanno smontato le accuse. Marco Causi (ex assessore al Bilanci), Claudio Minelli (ex assessore al Patrimonio) e Roberto Morassut (ex assessore all'Urbanistica) hanno respinto ogni addebito. A ricordare le modalità della vendita degli immobili è stato Causi: «La stima della base di vendita fu fatta con una delibera approvata da tutto il consiglio comunale e che si basò su 28 criteri, incrociando tra l'altro i dati del ministero dell'Economia e quelli della Fiap». Per gli inquilini fu stabilito un ribasso del 30% «secondo la legge». «Furono messi in vendita 700 appartamenti -ricorda Causi - mentre per gli altri 400 non si potè procedere perché c'erano contenziosi in corso: 550 furono comprati dagli inquilini mentre "gli altri 150, per cui non c'erano beneficiari, furono messi all'asta, vendite che furono molto partecipate". Proprio tra questi rientra il caso di Gabriele Visco, figlio dell'ex viceministro Vincenzo Visco, che ieri ha assicurato che tutto si svolse in modo «lineare». All'obiezione di come sia stato possibile che alcune case siano state comprate da nomi "illustri", Causi ha replicato che il Comune non aveva «nessuna possibilità di intervenire sulle procedure d'asta». Il ricavo fu di 150 milioni di euro che fu destinato all'ampliamento dell'edilizia popolare. Il tutto fu fatto in due anni. Per quanto riguarda invece gli immobili che ospitano circoli del Pd, Minelli ha assicurato: «Non abbiamo dato nemmeno un locale in affitto a partiti, noi abbiamo solo avviato la vendita degli immobili per finanziare l'edilizia popolare». Certo, hanno riconosciuto gli esponenti del Pd, c'era una situazione "ereditata", associazioni che avevano in affitto locali e che hanno deciso in qualche caso di subaffittare ai partiti. «Ma questo vale solo per 7 circoli del Pd su 150 - ha sottolineato il segretario romano del Pd Miccoli - e se andate a vedere troverete anche molte ex sedi di An, ora Pdl, nella stessa situazione». Per Morassut si tratta di un «contropiede» del centrodestra finito in fuorigioco. S.N.

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