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Comune bacchettato sulle botticelle

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Non sono critiche ma neppure complimenti. Forse è un rimprovero. Sulle botticelle il Campidoglio «ha recepito solo in parte le indicazioni sulle misure necessarie a garantire la salute e il benessere dei cavalli impiegati» a trastullare frotte di turisti in visita nella città eterna. «Pertanto sarà cura del ministero della Salute invitare l'Ente municipale (cioè il Campidgolio) ad attivarsi in tal senso e predisporre nelle aree di sosta delle carrozze appositi cartelli con gli orari e gli obblighi previsti per l'erogazione del servizio di trasporto». È questa la risposta, il 15 febbraio, del sottosegretario Francesca Martini all'interrogazione parlamentare presentata dagli onorevoli Giuliano Cazzola, Lucio Barani, Aldo Di Biagio, Gabriella Giammanco e Elisabetta Zamparutti con la quale si chiedeva ai ministri della Salute e del Turismo quali iniziative avessero dovuto assumere da un lato per rafforzare i controlli per la tutela dei cavalli delle carrozzelle e, dall'altra, per avviare campagne di informazione ai turisti che visitano Roma circa i divieti in vigore per le botticelle, allo scopo di svolgere un'azione di "moral suasion" rivolta ai passeggeri per convincerli a non avvalersi delle vetture in orari e con modalità non conformi alle disposizioni di legge. Dalla risposta della Martini si evince che sulle botticelle alcune cose sono state fatte ma non bastano alla luce delle indicazioni fornite al Comune di Roma dal tavolo tecnico che ha il solo obiettivo di garantire la salute e il benessere dei cavalli "lavoratori". Su cinque punti, spiega Andrea De Priamo, presidente della commissione capitolina Ambiente, tre sono realtà: «la visita medica veterinaria obbligatoria per valutare l'idoneità degli animali, la determina dirigenziale che elenca i luoghi dove le botticelle non possono andare (ad esempio le salite) mentre è imminente l'operatività del servizio di pronto soccorso equino da svolgersi in collaborazione con i carabinieri». Le indicazioni tecniche del ministero parlano «di scuderie con recinti esterni al fine di permettere un regolare movimento e la socializzazione dei cavalli anche nei giorni di risposo», in realtà i cavalli delle botticelle sono ancora a Testaccio ma almeno le stalle sono in piano e comunque vicino al centro storico dove solitamente si effettuano le "corse turistiche in carrozza". Qualcosa, dunque, è stato fatto. Allora cosa manca? Non essere riusciti a trasformare le licenze delle botticelle in moderni taxi e togliere via via dalle strade il "folklore" e la fatica del cavallo al tiro della sua botticella. Ma utopia a parte, tra i punti ancora inevasi ci sono «le aree di sosta attrezzate e munite di cartello anche in inglese con gli orari, soprattutto per l'estate, e gli obblighi previsti per erogare il servizio», affinché la passeggiata in carrozza, visto che si può fare, faccia bene a tutti, anche ai cavalli.

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