Petrucci richiama all'ordine il Pd
Olimpiadi 2020Il presidente del Coni: non si può litigare sulla vicepresidenza
.Una cosa di certo: la ferma opposizione alla nomina del terzo vicepresidente del Comitato promotore per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020 in quota centrosinistra. Ad aprire le ostilità è stato su Repubblica l'attuale leader di Api, cui ha fatto eco dalle stesse colonne l'altro ex sindaco della Capitale Veltroni. A completare il quadro c'ha pensato l'eminenza grigia del Modello Roma sul Corriere. Per dire cosa? Sostanzialmente che nell'avvio dell'avventura olimpica è mancata concertazione; il sindaco Alemanno avrebbe agito in modo patronale, senza consultare, come sarebbe stato doveroso, l'opposizione. Rilievi legittimi. Ma sufficienti a giustificare la decisione del Pd e della sinistra in generale di tenersi fuori dal Comitato? Probabilmente no. Anche perché a livello internazionale non è che la Capitale e l'intero Paese ci stiano facendo una gran bella figura. Così, mentre il sindaco di Milano Letizia Moratti assicura lealtà e sostegno a Roma, il centrosinistra continua a litigare, a contorcersi su se stesso. Con tutti i problemi che ha la politica italiana in questo momento, poi... Davvero troppo anche per il presidente del Coni Gianni Petrucci, personaggio moderato e mai sopra le righe, ma che sulla terza vicepresidenza riservata all'opposizione si lascia scappare: «Non si può litigare su una vicepresidenza, siamo seri». Insomma, un richiamo all'ordine e alla responsabilità bello e buono. Anche perché gli equilibri politici negli anni possono cambiare, ma se non si parte col piede giusto è difficile portare a casa un obiettivo che rappresenterebbe un volano per tutto il sistema-Paese. Il Pd si sta comportanto in modo irresponsabile nei confronti di Roma e dell'Italia, minacciando la bontà di un progetto che, indipendentemente da come andrà a finire, deve essere sostenuto da tutti con convinzione. «Non ho mai parlato contro nessun partito ma è chiaro che serve l'unità di tutti - ribadisce infatti il numero uno dello sport italiano - E, da quanto ho visto, questa unità c'è. Ovvio che non si possono avere 60 milioni di italiani convinti. Ma tutti i partiti e i responsabili con cui trattiamo hanno dato il loro appoggio, si sono detti favorevoli alla candidatura di Roma, quindi noi andiamo avanti, il Paese è compatto». Più chiaro di così... E sulla terza vicepresidenza del Comitato promotore che dovrebbe spettare a un rappresentante dell'opposizione, Petrucci spiega che il presidente del Comitato «Mario Pescante ha già parlato con il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, per cui io sto a quello. Zingaretti? È stato correttissimo, ci sono stati dei fraintendimenti ma siamo tutti tesi a portare avanti questa candidatura. E poi non si può litigare per una vicepresidenza, siamo seri». «Avversarie? Per ora ci siamo solo noi, quindi ci gloriamo della nostra presenza - conclude Petrucci - Poi quando si candideranno, tutte diranno che sono le più forti, ma io continuo a credere nella nostra candidatura. Paura di Tokyo? Noi partecipiamo per vincere». «Il presidente Petrucci farebbe bene a occuparsi del ruolo fondamentale del Coni nella candidatura di Roma 2020. La politica farà il suo lavoro e se potrà essere condiviso, sarà il migliore dei modi possibili - è la replica di Anna Paola Concia, responsabile Sport del Pd - Non esiste alcun problema di correnti e di certo il punto non è, come ha chiaramente detto il segretario Bersani, la rivendicazione di una vicepresidenza. Quello che critichiamo è il metodo seguito finora dal governo che non tiene conto della necessità che il progetto sia condiviso fra tutte le forze politiche e soprattutto che sia sentito dall'intera popolazione come un traguardo comune. Per questo come Pd abbiamo deciso di non entrare a queste condizioni nel Comitato».