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Consorzio Gaia in crisi e discarica dell'Inviolata Il caos in provincia

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Nonci sono solo i 21 Comuni serviti dal Consorzio Gaia, che ha 500 dipendenti in fibrillazione da dicembre per via delle amministrazioni morose con quasi 50 milioni di euro d'arretrati da saldare e gli stipendi ciclicamente messi in forse. Il futuro dell'azienda è appeso da tre anni in un'amministrazione straordinaria dall'esito ancora incerto. I lavoratori hanno deciso che non sospenderanno lo stato d'agitazione fino a quando il Consorzio non verrà traghettato verso la nuova società a partecipazione regionale promessa dalla presidente Polverini. E se in Regione la situazione non è ancora «Gaia», anche la Provincia ha il suo bel daffare, soprattutto sul versante della raccolta differenziata. Il Comune più grande, Guidonia, batte cassa a Palazzo Valentini, reclamando quasi mezzo milione di euro per aver avviato il servizio di separazione domestica dei rifiuti. Un ritardo nell'erogazione dei fondi che il sindaco, Eligio Rubeis, ha polemicamente messo in relazione con il gran rifiuto che il Comune ha opposto al progetto di espansione della discarica dell'Inviolata. Ma da Palazzo Valentini, che negli ultimi tre anni ha stanziato 17 milioni per la differenziata nei Comuni, è stata subito respinta ogni illazione: «L'erogazione dipende esclusivamente dalla firma di una convenzione che il primo cittadino di Guidonia deve approvare in Giunta e far sottoscrivere al dirigente dei suoi uffici», ha replicato l'assessore provinciale alla Tutela ambientale, Michele Civita. Nel frattempo l'attivazione del servizio porta a porta per lotti, preceduto da una campagna divulgativa, è praticamente conclusa, ad esclusione dei quartieri di Colle Fiorito e Colleverde.

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