Ancora fuoco nelle baracche Due intossicati a Monte Mario
Una collina punteggiata di baracche abusive. «Ce ne sono almeno sei, siamo tantissimi qui», spiega Florin, nullafacente in Romania, statua vivente a Roma. Ed effettivamente, la «via crucis» di tende che, da piazzale Clodio, si inerpica fino a via Trionfale trapuntando di fatto tutta la zona verde di Monte Mario di «scomodi» scorci, conferma che le stime di questo ragazzo sono tutt'altro che approssimative. Decine e decine di disperati. Proprio qui, ieri notte, l'ennesimo rogo ha richiesto l'intervento di polizia e vigili del fuoco: due uomini, intossicati dal fumo, sono finiti al policlinico Gemelli. Tragedia sventata per un soffio a Monte Mario, ma l'avvenimento non può che rimandare al tragico epilogo che invece è costato la vita ai quattro bimbi rom morti carbonizzati a Tor Fiscale. Il prologo per giungere ad una sola certezza: l'emergenza nomadi resta più palpabile che mai. Ad un mese di distanza dai fatti di Tor Fiscale, nonostante le promesse di tendopoli in zone periferiche e, allo stesso tempo, mentre continuano gli sgomberi, troppi angoli della città richiederebbero interventi urgenti. Monte Mario un esempio su tutti. I residenti li chiamano «gli uomini della foresta». «Scendono dalla collina fino a piazzale Clodio, poi tornano nelle loro tende», spiega Benito. Tende, e non case. Nell'accampamento che sorge sulla panoramica, ad un passo da piazzale Clodio, ci abitano in 25. Per lo più romeni, sui trent'anni, vivono abbarbicati sulla collina da mesi, «qui però non facciamo stare i bambini - sembra voler rassicurare Nicoletta - troppo difficile». Baracche di fortuna: sole, pioggia o neve poco importa, loro dicono di «adattarsi»; rifiuti in ogni dove, bombole a gas, «le usiamo per cucinare e riscaldarci», ad un passo dai materassi; ma anche qualche tv e, quando va bene, l'auto di lusso. «Se abbiamo paura che qualcuno ci dica di andarcene? - sembra perplesso Florin - No, siamo qui da anni, non abbiamo mai creato problemi». Quasi lusingati che si scattino foto alle loro «camere da letto», dicono di darsi da fare in Italia, «qualcuno fa la statua vivente, altri chiedono l'elemosina: guadagniamo 3 o 4 euro al giorno, possiamo permetterci solo queste tende». Sono però i residenti a dirsi preoccupati del «lato B» della collina di Monte Mario. «Li vediamo spesso, ci conferma Luca, gestore di un bar in piazzale Clodio - alle volte ubriachi, è capitato anche che mi derubassero, ma oltre alle segnalazioni alla polizia non posso fare». Una presenza costante a sentire i commercianti di piazzale Clodio, ed i residenti delle case che si affacciano sulla panoramica: «Tutti sanno che questa zona è piena di accampamenti - spiega Alessandra - Li vediamo frugare nei bidoni e chiedere elemosina, un fenomeno che preoccupa».