La procura indaga sulle vendite di casa a inquilini «eccellenti»
Peril momento l'incartamento contiene solo articoli di stampa, ma nei prossimi giorni gli inquirenti delegheranno agli investigatori l'acquisizione di documenti. Tra questi, gli elenchi degli assegnatari e gli acquirenti degli appartamenti. Il tutto al fine di valutare l'eventuale sussistenza di canoni e prezzi agevolati. Al termine di questa prima fase di verifica gli inquirenti potrebbero contestare anche il reato di abuso di ufficio se ci fossero riscontri su fatti penalmente rilevanti. Tra gli enti indicati nelle notizie apparse sui quotidiani ci sono, tra gli altri, l'Ater, il Sant'Alessio, l'Isma, l'Istituto di Santa Maria in Aquiro e il San Michele. «Siamo in una situazione di svendopoli al contrario nel senso che vorremmo cedere i nostri appartamenti a condizioni diverse da quelle che ci sono rigorosamente imposte dalle attuali norme di legge. Nessuno scandalo, quindi, nella vendita degli alloggi dell'Ater di Roma perché tutte le nostre cessioni avvengono nel rigoroso rispetto delle normative vigenti. La questione, comunque si pone e può essere risolta solo attraverso una revisione di queste norme», ha spiehato il commissario straordinario dell'Ater del Comune di Roma, Stefania Graziosi. Sul caso è intervenuta anche la governatrice Polverini. «L'Assessorato regionale al Patrimonio e tutte le Ipab, già da quattro mesi hanno avviato una verifica di tutti i vecchi contratti di locazione, una parte scaduti da anni e mai rinnovati, altri mai adeguati». La Polverini ha poi sottolineato che «la Giunta il 28 gennaio ha approvato la delibera numero 29 che stipula una convenzione con l'Ordine dei Notai per una corretta valutazione del patrimonio immobiliare e procedere alla dismissione di quella parte del patrimonio che vede locatari antichi, molti dei quali ereditati. Per quanto riguarda le Ipab gli istituti più importanti, penso al S. Alessio, all'Isma, al San Michele, già da novembre hanno avviato una verifica puntuale di tutti i contratti. Per quel che concerne in particolare il S. Alessio, l'unica Ipab guidata da un nuovo presidente nominato da questa amministrazione, negli ultimi mesi ha messo in campo una serie di azioni in linea con l'operazione trasparenza avviata dalla Giunta tra le quali una revisione del regolamento per la locazione degli immobili». L'affittopoli capitolina scoppiò circa tre anni fa da un'inchiesta de Il Tempo sull'Ipab Sant'Alessio, in seguito alla quale finanza e procura aprirono delle indagini, e la Regione, guidata allora da Marrazzo nominò dei "saggi" per una verifica interna. Sono passati quasi tre anni. Ma siamo punto e a capo.