Pedaggi sul Gra. Scontro finale
Labattaglia contro i pedaggi sul Gra è arrivata allo scontro finale. La vittoria dei pendolari, che hanno brindato all'annullamento dei balzelli deciso dal Tar, è già alle spalle. Martedì i giudici amministrativi hanno motivato la bocciatura dei pedaggi, decisi dal Governo col decreto ministeriale dello scorso 25 giugno, sostenendo che non c'è corrispondenza tra il pagamento e l'utilizzo della strada. Il problema è che quegli stessi pedaggi sono stati reintrodotti, con differente formulazione, nell'ultima Legge di stabilità. I ticket sul Gra (per chi arriva o raggiunge un'autostrada) infatti, entreranno in vigore il 1° maggio. Prima però serve un decreto attuativo del presidente del Consiglio dei ministri che definisca quanto si dovrà pagare (si parla di 0,50 centesimi) e con quale sistema (dovrebbero essere installati dei tutor elettronici ai caselli per rilevare, tramite telepass, le auto che percorrono il Gra immettendosi o uscendo dalle autostrade). Il decreto dovrebbe essere adottato già nel prossimo Consiglio dei ministri. A quel punto, il fronte «anti-pedaggi», che vede uniti Comune, Provincia, Regione e consumatori, avrà un'unica scelta: presentare un nuovo ricorso al Tar. O mettere in pratica i propositi bellicosi del sindaco Alemanno che aveva assicurato di «essere pronto a sfondare i caselli». Insomma, Pdl e Pd, a livello locale almeno, sono uniti contro i pedaggi. Ma in Parlamento non pare proprio andare allo stesso modo. Ieri alla Camera si è sfiorato il teatro dell'assurdo. I deputati del Pd Enrico Gasbarra e Michele Meta hanno presentato un ordine del giorno al decreto Milleproroghe in cui si chiedeva al Governo di impegnarsi a rinviare i pedaggi sui 1.300 chilometri di autostrade Anas al gennaio 2012 escludendo per sempre il Gra. Il Governo ha espresso parere favorevole. Salvo ripensarci poco dopo tramutandolo in parere negativo. In quel breve lasso di tempo centrodestra e centrosinistra avevano già esultato. Alemanno aveva applaudito «la convergenza di Pdl e Pd che hanno unito gli sforzi per evitare i pedaggi». Il vicepresidente del Consiglio regionale Pd Bruno Astorre ha parlato di «battaglia vinta». Quando si è capito che il parere, in realtà, era negativo si sono aperti mari e monti. Zingaretti ha promesso che «la battaglia continuerà». La governatrice Polverini ha annunciato di «essere pronta a fare ricorso». Ed è proprio questa la speranza di Gasbarra che invita «Comune, Provincia e Regione ad allearsi in un nuovo ricorso al decreto attuativo, perché nessuna grande città europea fa pagare pedaggi per entrare e uscire dalla città». Se il Tar darà nuovamente ragione ai pendolari, i pedaggi sfumeranno. Altrimenti non resterà che l'azione di «sfondamento» di Alemanno.