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Il Campidoglio blocca i sogni di parenti e amici

Raccolta rifiuti, mezzi dell'Ama in azione

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Il Campidoglio vara le nuove regole anti-parentopoli. Niente più infornate di familiari o amici senza una ferrea selezione. La novità più importante è proprio questa: per essere assunti con un contratto a tempo indeterminato in Comune o in un'azienda municipalizzata bisognerà superare un concorso pubblico. Niente più «chiamate dirette» come le 41 assunzioni all'Ama risalenti al 2008 su cui sta indagando la procura che ha iscritto nel registro degli indagati cinque nomi tra i quali quello dell'ad Franco Panzironi. Diverso il discorso per i contratti «temporanei», quelli a tempo determinato. Ci saranno tre modalità di assunzione: per concorso pubblico, per lavoro interinale (tramite un ufficio di collocamento o un'agenzia per il lavoro), o per «particolari qualifiche». Quest'ultima opzione è anche detta per «intuitu personae», ovvero è l'unica deroga alla chiamata diretta e riguarda quelle figure professionali altamente specializzate (ad esempio un ingegnere esperto nella gestione di un termovalorizzatore) di cui il mercato scarseggia. In questo caso i contratti non possono superare la durata del cda (tre anni). Per le assunzioni extra-concorso bisognerà tener conto di un codice etico che definisce obblighi e impegni per la dirigenza. Le nuove regole sono state stilate da una commissione «trasparenza» composta da Libero Iudicello, Alberto Stancanelli, Franco Massi e Francesco Verbaro.  Le novità non riguardano solo i concorsi e le tipologie di contratto. Per evitare che mogli, mariti, figli e compagni vengano assunti nelle aziende capitoline sono stati definiti i casi di incompatibilità: il regolamento stabilisce che non possono essere assunti né avere incarichi dirigenziali a tempo determinato, né incarichi di collaborazione, i parenti fino al terzo grado (coniugi, figli, genitori, nonni e nipoti) di presidenti, amministratori delegati, componenti di cda, assessori o consiglieri. La parentela è intesa anche «more uxorio», quindi compagne e compagni sono assimilati a mogli e mariti. Chi trasgredirà queste regole sarà obbligato a dimettersi. Inoltre, le società capitoline dovranno presentare un piano-assunzioni da sottoporre al Campidoglio. Sui siti internet delle società verranno pubblicati curricula e compensi dei dirigenti. Ci sarà trasparenza anche sugli esami. Ogni volta che sarà indetto un concorso i membri delle commissioni esaminatrici (anche per loro valgono i limiti di parentela con i candidati) saranno estratti con un sorteggio pubblico. Le prove di concorso e le sedute delle commissioni dovranno essere registrate. Per il sindaco questo regolamento è «la risposta a tutte le illazioni e le montature del caso Parentopoli». Alemanno ha assicurato che queste regole garantiranno «assunzioni trasparenti e in linea col pubblico impiego». Adesso il regolamento dovrà passare al vaglio del Consiglio che lo esaminerà la prossima settimana. Poi entrerà in vigore. A quel punto parenti, amici e assistenti riciclati, dovranno rassegnarsi a studiare. E addio raccomandazioni.

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