Ecco le assunzioni sospette
Amici, fidanzate, trombati alle elezioni, assistenti riciclati. Tutti, comunque, «fedelissimi» al centrodestra. È uscito ieri l'elenco dei 41 nomi finiti nell'occhio del ciclone per essere stati assunti a chiamata diretta prima dell'entrata in vigore della legge Brunetta, vale a dire prima del 20 ottobre 2008. Il primo, già al centro di una polemica alla quale Alemanno dovette rispondere in Consiglio comunale, è Stefano Andrini, nominato amministratore di Ama Servizi Ambientali che si è dimesso circa un anno fa proprio a causa del polverone alzato dalla sinistra sul suo passato da «naziskin». Poi c'è Fabrizio Mericone, molto vicino a Fabio Rampelli, il «capo» della corrente dei Gabbiani; Francesca Frattazzi, compagna del capogruppo de La Destra in Campidoglio, Dario Rossin; Irene Lo Prete, candidata per il Pdl in XV Municipio ma non eletta; Fabio Magrone, assistente dell'eurodeputata Roberta Angellilli; Edoardo Mamalchi, figlio di Ranieri, presidente provinciale dei probiviri nell'ex An; Armando Appetito, genero dell'amministratore delegato di Ama, Franco Panzironi; Ilaria Marinelli, figlia del caposcorta di Alemanno, Gianluca Brozzi, già nel Msi. E gli altri: Fernando Pieramati, Cristiano Tabacchino, Costanza Drigo (si è dimessa circa un mese fa), Federico Cera, Silvia Pietropaoli (si è dimessa), Valentina D'Angelo, Antonio Bettidi, Carmela Gallo (alla Comunicazione), Stefano De Luca (assunto all'ufficio stampa), Raffaele Jr Pianese, Elena De Pisa, Nicola Cascella, Emanuele Arcese, Raffaella Tagliaferri, Francesco Gasperoni (assunto alla Comunicazione), Barbara Carrozzi, Valentina De Angelis, Marco Cosimi, Claudio Pitturo, Renato Deidda Martin, Antonello Potenziani, Fabrizio Trapasso, Simona Calanca, Gloria Rojo, Giuseppina Matranga, Francesca Cerullo, Diletta Giannotti, Francesco Speroni, Graziella Salvatori, Gerardo Mottola, Luciana Portento, Massimo Amadei. Tutti nomi che potrebbero presto perdere il lavoro. Il sindaco infatti è stato chiarissimo: «Chi è stato assunto illegalmente dovrà lasciare». Fiato sospeso dunque e non solo in Ama. L'inchiesta di parentopoli è iniziata con le prime indiscrezioni sulle assunzioni in Trambus, Metro e Atac. Migliaia quelle avvenute a chiamata diretta. La Procura ha aperto un'inchiesta anche sull'azienda capitolina del trasporto pubblico, nella quale però il vertice è stato rinnovato. Al di là dell'aspetto giuridico della vicenda, la parentopoli capitolina è servita ad accendere i riflettori su un sistema bene ideato dal centrosinistra che per 15 anni ha governato la Capitale e le aziende capitoline proprio con il metodo delle «scatole cinesi». A quel tempo però si osava di più: si creavano società ad hoc proprio per rispondere ad esigenze più politiche che amministrative. Dentro gli elenchi delle assunzioni delle aziende si trova di tutto: consiglieri municipali, comunali, militanti di partiti e, gran parte, amici, figli, parenti di sindacalisti. Insomma a scagliare la prima pietra ci vuole coraggio.