Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Marco Caroni ROCCA DI PAPA Sigilli al depuratore di Valle Vergine.

default_image

  • a
  • a
  • a

Aprovocare la misura cautelativa, al termine dell'indagine condotta dal Gip veliterno, è stato il superamento dai valori di scarico imposti dal decreto legislativo 152/06: un provvedimento che arriva però proprio nel momento in cui si era praticamente giunti al termine del lungo iter avviato per l'adeguamento di un impianto ormai vetusto. Proprio il 17 febbraio scorso, infatti, si era dato il via ai lavori che, secondo la tabella di marcia, termineranno entro il prossimo mese di novembre. Indagati d'ufficio il sindaco Pasquale Boccia e l'assessore all'Ambiente Alberto Cardinali che hanno però già presentato una dettagliata nota difensiva richiedendo anche il dissequestro dell'impianto. Il depuratore di Valle Vergine serve l'intera area del centro storico fino a via Roma per un totale di circa 5mila residenti. Considerata l'impossibilità di scaricare i liquami trattati nel fosso, l'amministrazione comunale sta provvedendo da due giorni al trasferimento dei reflui con autobotti fino al depuratore di Roma Est. Un'operazione che alle casse comunali costa circa 40mila euro al giorno. Quella dell'adeguamento dei tre depuratori di Rocca di Papa (a Valle Vergine si aggiungono quelli di Valle Focicchia e del Vivaro) è una storia che parte da lontano, e esattamente dalla delibera della Giunta regionale 668/2007 nella quale si indicava chiaramente l'urgenza di provvedere al risanamento degli impianti. Preso in consegna dall'Acea Ato 2 nel 2008 con manutenzione affidata alla Smeco, il depuratore di Valle Vergine è stato oggetto di gara per l'adeguamento: una procedura che si è protratta per più di un anno. «Da quando si è resa evidente la necessità di interventi - dicono dalla sede comunale - l'Amministrazione ha continuamente sollecitato gli enti preposti, Acea Ato 2 e il Commissario straordinario, a ottimizzare la situazione e il funzionamento dei depuratori adeguandoli alla normativa vigente». L'alternativa alle costose autobotti, al vaglio, è la realizzazione di un impianto di filtrazione e disinfezione ai raggi ultravioletti. L'Acea ha inoltre garantito la regolare prosecuzione dei lavori in corso.

Dai blog