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Assunzioni sospette all'Ama Indagato Franco Panzironi

Franco Panzironi, ad dell'Ama

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Colpo di scena nello scandalo che da oltre due mesi tiene col fiato sospeso politica e management della Capitale. L'inchiesta sulla «parentopoli» delle aziende capitoline, in particolare Atac e Ama, è entrata nel vivo ieri mattina con le perquisizioni effettuate su mandato della Procura di Roma dai carabinieri del nucleo operativo di via In Selci, che hanno perquisito gli uffici dell'Ama, del Consorzio Elis, e l'abitazione dell'amministratore delegato dell'azienda Franco Panzironi. Cinque le persone iscritte nel registro degli indagati per i reati di falso e abuso d'ufficio. Oltre a Panzironi, il capo del personale Luciano Cedrone, l'ex responsabile dell'ufficio legale Ama Gian Francesco Regard, il dirigente amministrativo Ivano Spadoni e il rappresentante legale del consorzio Elis, Sergio Bruno. I motivi degli accertamenti ordinati dai magistrati e delle notifiche di invito a comparire sarebbero proprio nel ruolo svolto nelle selezioni del personale dalla società di formazione professionale Consorzio Elis. Il numero delle assunzioni «sospette» sono oltre 840 e, secondo il pm Corrado Fasanelli e il procuratore aggiunto Alberto Caperna, il Consorzio Elis non aveva titoli per svolgere il ruolo di intermediazione che era richiesto. Nell'ordinanza firmata dal procuratore aggiunto Caperna, infatti, si fa riferimento in via principale al ruolo svolto dalla Elis e al fatto che non fosse iscritta all'albo delle società abilitate a fare intermediazione. In particolare, si indaga sulle chiamate dirette di «amici degli amici» e di parenti di personaggi influenti. Dall'analisi delle carte acquisite sarebbe emersa la pratica di un «colloquio confermativo» invece di un vero e proprio esame del candidato all'assunzione. Due i casi in Ama, che avevano fatto, in particolare, scalpore: l'assunzione del genero dello stesso Panzironi l'altra il figlio del caposcorta di Alemanno. Papabile la tensione negli uffici di via Calderon de la Barca, sede dell'Ama, dalla quale i carabinieri sono usciti con diversi faldoni. E proprio dalla municipalizzata arrivano i primi chiarimenti: «Elis è un consorzio di altissimo livello per la selezione del personale a cui Ama si rivolge dal 2006 (anno a cui risale la prima convenzione), ben prima dell'arrivo di Panzironi. Nel 2009 c'è stata l'ultima grande assunzione di 544 persone (324 operatori ecologici, 200 autisti e 20 interratori). Dopo una prima selezione fatta dai centri dell'impiego della Provincia di Roma (in base all'età e ad altri requisiti standard), l'Elis ne formò 1.088. Poi l'Ama ne assunse la metà, anche sulla base delle valutazioni fornite dal Consorzio». Ad oggi, riferiscono sempre dalla municipalizzata, dei cinque indagati solo Panzironi e Cedrone sono ancora in Ama: «Regard non lavora più qui, ha lasciato subito dopo l'arrivo di Panzironi per andare in Atac; anche Spadoni è andato via a fine 2008. Sergio Bruno invece è sempre stato esterno». Nel primo pomeriggio arrivano poi le dichiarazioni dell'amministratore delegato: «Sono assolutamente sereno poiché si tratta di un atto dovuto sul piano formale - commenta Panzironi -. Ho piena fiducia nel lavoro della magistratura e spero che le indagini si concludano presto, dimostrando la totale estraneità di Ama alle accuse». Precisazioni arrivano anche dall'avvocato dell'ex responsabile dell'ufficio legale dell'Ama, l'avvocato Giuseppe Di Noto: «Gian Francesco Regard è stato responsabile della direzione legale di Ama, anche nelle gestioni precedenti a quella attuale con la quale è rimasto per circa sei mesi. Non mi risulta che la direzione legale di una azienda abbia responsabilità e competenza nell'assunzione dei dipendenti. Ho già chiesto al pm di far sentire Regard e ho piena fiducia che tutto sarà chiarito al più presto». Sus. Nov.

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