La vendetta di Mattie
Secondogli schemi classici, rivisti però con una fervida autonomia creativa. Lo spunto l'hanno trovato in un romanzo di successo di Charles Portis, «True Grit», che in italiano si è potuto leggere con il titolo «Un uomo vero per Mattie Ross» e che già nei Sessanta era diventato un film più fedelmente intitolato qui da noi «Il Grinta», regista Henry Hathaway, protagonista John Wayne. Al centro, una ragazza, Mattie appunto, cui da un bandito è stato ucciso il padre, pronta adesso a vendicarlo assoldando uno sceriffo piuttosto male in arnese e dedito all'alcol. All'impresa, ma con altri scopi, si aggiunge un cacciatore di taglie texano che, all'inizio, non lega molto con gli altri due, finendo però per unirsi convinto al loro piano assecondando soprattutto la vendetta di Mattie, conquistato dall'impeto delle sue ragioni. Anche se nel romanzo di Portis e nel film di Hathaway il protagonista era decisamente lo sceriffo pagato per uccidere, nel film dei Coen, pur formalmente rispettoso dei fatti esposti sulla pagina scritta, gli spazi maggiori (e più intensi) finisce per ottenerli il personaggio della ragazza, così decisa, indomita, disposta a tutto con tale audace disinvoltura da farsi quasi identificare anche lei con il Grinta del titolo. È lei che conduce l'azione (grazie anche a una sua voce narrante), è lei che, persino più agguerrita dei due uomini, mostra di saper superare le tante difficoltà in cui si imbattono: incomprensioni, aggressioni degli inseguiti, incidenti di viaggio, sparatorie. Mentre, attorno, le note cornici del West, quasi sempre sotto insolite nevicate, si dilatano in immagini di forte suggestione visiva, secondo una gamma cromatica che sa sempre abilmente trascorrere dall'ocra al seppia. L'avventura, certo, ma anche le emozioni e le tensioni, fatte emergere soprattutto dal coinvolgimento di quella ragazza (addirittura quattordicenne) che con la forza della sua personalità vince ogni ostacolo. Le dà volto una giovanissima esordiente, Hailes Steinfeld, forse più fragile del suo personaggio, ma sicuramente plausibile. Lo sceriffo è, con cipigli rudi e benda nera su un occhio, Jeff Bridges, più convincente che non a suo tempo John Wayne. Il texano è Matt Damon, con barba e baffi da cowboy.