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Picchiati e rapinati nel letto di casa

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AntonioSbraga SAN GREGORIO Notte da incubo per un imprenditore edile e sua moglie, aggrediti e rapinati poco prima delle quattro del mattino nella loro villa in località Valle Cadore, nel Comune di San Gregorio da Sassola. Un'irruzione molto veloce e violenta, che ha visto finire al pronto soccorso dell'ospedale di Tivoli il costruttore, colpito al volto con un pugno. Ancora sotto shock, invece, la moglie dell'imprenditore sessantenne, terrorizzata da come i quattro malviventi, a volto coperto ma dal chiaro accento dell'est europeo, sono piombati su quel letto matrimoniale svegliandoli di soprassalto per avere soldi e preziosi. La donna è in ogni caso riuscita a mantenere i nervi saldi e, nella colluttazione seguita al pugno assestato al marito da uno dei quattro rapinatori, è riuscita anche a fare uno squillo col telefonino alla figlia, che abita non molto distante dai suoi genitori. Un movimento che non deve essere sfuggito ai malviventi, facendogli cambiare repentinamente i piani, affrettato l'operazione e cercando di arraffare tutto il possibile in poco più d'un quarto d'ora. Soprattutto gioielli, pare, con un valore approssimativo di qualche migliaio di euro. Ma il bilancio definitivo del bottino portato via non è ancora possibile, anche perché per la famiglia è stato un giorno d'inferno, senza chiudere un occhio tra il viavai dei carabinieri della Compagnia di Tivoli e i cronisti. «Per favore, sono 30 ore che non dormo, cercate di capire lo shock dei miei genitori», ripete frastornato il figlio minore della coppia, schierato a barriera davanti alla strada impervia che porta al villino per cercare di difendere la privacy dei suoi. Anche lui è reduce da una notte insonne: prima il turno di lavoro e poi la telefonata della madre che lo ha fatto precipitare in cima alla collinetta che svetta sopra l'autostrada A24, a poca distanza dal casello di Castel Madama. Una località quasi inaccessibile, semi-sconosciuta anche ai residenti della zona. C'è chi ipotizza che i quattro banditi siano potuti entrare utilizzando addirittura un doppione della chiave, particolare che autorizzerebbe a concentrare le attenzioni sul personale ruotato attorno alla costruzione della villa, ma gli inquirenti continuano ad indagare trincerandosi nel riserbo più assoluto.

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