Cultura al pub
EleonoraSannibale Sono piccole, a volte piccolissime, e «affollate» di carta. Profumano d'inchiostro, di vecchio, di “usato”. Trasudano storia da ogni fessura e nascondono storie di ogni tipo. Sono le librerie indipendenti della città Eterna, un tesoro da salvaguardare contro la crisi e i megastore editoriali, che le stanno spazzando via. Oggi la Guida alle librerie indipendenti di Roma, «scritta a piedi» da Egilde Verì, Sara Regimenti e Roberta Barbi, svela 105 biblioteche «segrete» nel cuore della Capitale, attraverso un viaggio estenuante ed entusiasmante tra sampietrini e librai. Anglo American Book al rione Colonna, Libreria Croce a Castro Pretorio, l'Isola che non c'è a Monti, Gocce d'inchiostro a Trastevere. Per lo più sono nascoste in spazi di pochi metri quadrati, tra volumi stipati e arredi antichissimi. Altre, ultramoderne, sono dei veri e propri salotti alla moda, popolate di gingilli glamour. E poi c'è lui, il libraio indipendente, quello che ti ascolta e si appassiona di ciò che vai cercando, che resiste alle mode editoriali e sceglie col cuore il libro da mettere sui propri scaffali. Molte di queste librerie oggi tirano la cinghia, altre hanno chiuso da tempo per colpa del caro-affitti. Ecco allora la chiave, più che di svolta, di «sosta»: abbinare una piccola caffetteria o un wine-bar alla libreria. Per Stefano, gestore di «Orientalia Libri e Caffè» di via Giolitti 321, «non è stata una scelta voluta, ma sicuramente fortunata - ammette - Ci rendiamo conto che la realtà è critica». La libreria Orientalia Kissaten (dal nome delle sale da tè giapponesi) è un piccolo angolo di paradiso nel cuore della Roma multietnica, l'Esquilino. Specializzato in orientalistica, il locale rappresenta un punto di riferimento per tutti gli studiosi e amanti delle letteratura giapponese e coreana. Grazie, inoltre, al tocco di un'artista giapponese sull'arredamento, nel locale l'Oriente si respira ovunque. «La nostra libreria è frequentata per lo più dagli studenti dell'università - dice Stefano - Spesso si fermano per un tè giapponese, noi ne offriamo una vasta gamma, oppure per gustare qualche dolce che prendiamo dalle pasticcerie di zona. A volte - continua - i ragazzi approfittano dei pochi tavoli che abbiamo per studiare e allo stesso tempo mangiare qualcosa: per questo un paio di volte alla settimana ci facciamo consegnare per pranzo del sushi da un catering. Gli studenti lo apprezzano», conclude. Ma «la crisi la sentiamo anche noi», dice Andrea, gestore del Forbidden Planet a San Giovanni, libreria specializzata in fumetti e gadget di ogni tipo. Un locale di 320 metri quadrati strutturato su due piani, con tanto di Batman, Alien a Mazinga Zeta grandezza naturale, realizzati da famosi scenografi del cinema. «Volevamo aprire un bar - continua Andrea - ma non è così facile». «Altroquando» in via del Governo Vecchio 80, invece, ha pensato a un pub. Specializzata nel cinema e in tutto ciò che riguarda la settima arte come poster, gadget e dvd, la libreria «è frequentata da un target di tutte le età - racconta Luca - soprattutto da quando due anni fa abbiamo aperto una seconda libreria di fronte, specializzata in cucina, che di sera è anche pub. Qui organizziamo proiezioni, live e rassegne cinematografiche». La formula perfetta ce l'ha Héléne Mayaud che gestisce la libreria-caffè «N'importe quoi» in via Beatrice Cenci: «Il bar è obbligatorio per sopravvivere ma per differenziarsi veramente bisogna scegliere i titoli di qualità dei piccoli editori».