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Nel libro nero di Alemanno i nomi di chi rema contro

Santori ferma le ruspe del prefetto in via di villa Troili per preparare l'area all'allestimento della prima tendopoli

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Eppure la giornata era iniziata bene: un abbraccio pacificatore tra il sindaco Alemanno e il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, che è tornato a chiedere scusa per l'intervista «infelice» nella quale aveva definito «dilettantesco» il modo di gestire la «disastrosa» questione nomadi da parte del primo cittadino. Tutto sistemato, quindi, nel giorno dell'incontro «vitale» tra il prefetto e commissario straordinario per i nomadi, Giuseppe Pecoraro e il ministro dell'Interno Maroni. Sul piatto 30 milioni di euro e le tende provvisorie per superare l'emergenza dei campi abusivi. E invece, poco dopo, il baratro. Raggiunto dalla notizia che il presidente della Commissione Sicurezza, Fabrizio Santori (uno dei "pupilli" del sindaco) aveva bloccato le ruspe a Villa Troili, Alemanno non ce l'ha fatta più: «In merito alle proteste che si sono sviluppate in alcuni municipi contro l'ipotesi di realizzazione di tendopoli o campi, se continuiamo a dire di no a qualunque proposta, nessuno si permetta di piangere se tra un anno succede un'altra disgrazia. Mi scriverò i nomi di tutti coloro che dicono no a questo e a quest'altro perché saranno loro i responsabili di nuove disgrazie». E così in cima alla lista del «libro nero» del sindaco ci è finito, oltre a Giro, proprio Santori, seguito a ruota dal presidente della commissione alle Politiche sociali, Giordano Tredicine. Questo, al termine della riunione congiunta delle due commissioni ha infatti dichiarato di essere contrario alle tendopoli, proponendo come alternativa i centri di accoglienza, gli stessi messi a disposizione per l'emergenza freddo. «La commissione - ha ribadito Tredicine - non è d'accordo sull'utilizzo delle caserme dismesse per ospitare i nomadi». Aggiungendo poi che «non si tratta di posizioni contrarie a quelle di Alemanno, ma dettate dalla cittadinanza romana e da una buona parte del Pdl in Campidoglio». L'assist all'opposizione per chiedere le dimissioni di sindaco e maggioranza è sin troppo facile. Sarà una coincidenza o forse solo destino, ma entrambi i presidenti delle commissioni Sicurezza e Sociale si ritrovano coinvolti in prima persona: Villa Troili, XVI Municipio, è infatti il territorio elettorale di Santori; Torre Fiscale, dove è avvenuta la tragica morte dei bimbi rom si trova in IX Municipio, territorio elettorale di Tredicine. Non a caso, a fine serata è lo stesso Alemanno a commentare: «Sulla questione rom e la realizzazione di tendopoli non c'è una guerra tra correnti ma tra territori. Siamo in presenza di atteggiamenti da sindrome "Nimby", ovvero nulla nel mio giardino». Quella dei nomadi è però soltanto l'ultima goccia in un vaso che sembra ormai traboccare. Da Rampelli che ancora prima dell'uscita dalla giunta della Marsilio, aveva criticato le scelte urbanistiche del sindaco, alle «stoccate» della Polverini (le ultime su Malagrotta). Per non parlare della sinistra. Ma in questo caso il ruolo dell'opposizione è un alibi inoppugnabile. Quello che manca a una maggioranza che dovrebbe imparare dalla sinistra almeno a lavare in casa i panni sporchi. In serata poi un sospiro di sollievo. L'incontro di Pecoraro con Maroni a Milano ha messo di buon umore Alemanno. I soldi arriveranno, non tutti insieme ma arriveranno. Stamattina poi con una telefonata, sindaco e ministro entreranno nel dettaglio.

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