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Il Pd: sarà un altro flop. E Rampelli difende il progetto: decisione avveniristica

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Esul progetto che vuole Tor Bella Monaca al centro del futuro della Capitale si scatenano i «no» dell'opposizione. Puntualmente. Stavolta ci pensa il segretario romano del Pd, Marco Miccoli, a prendere in mano la bacchetta anti-sindaco, utilizzata in ogni dove. «Negli ultimi tre anni Alemanno si è riempito la bocca di promesse su promesse, senza mai ottenere alcun risultato concreto. Fa solo spot ma la sua percentuale di realizzazione è prossima allo zero». «Sarà così - aggiunge Miccoli - anche sull'abbattimento di Tor Bella Monaca, come è stato così sui Campi nomadi, sul Gp di Formula Uno dell'Eur, sugli stadi della Roma e della Lazio, sul Secondo raccordo anulare, sull'allontanamento delle prostitute dalle strade di Roma, sulla guerra ai lavavetri ai semafori». L'Italia dei valori segue a ruota, mentre l'Udc chiede condivisione dei progetti da parte di tutte le forze politiche. Sta di fatto che la collaborazione per trasformare un quartiere da quasi invivibile a vivibile non passerà certamente attraverso comunicati stampa disfattisti e poco propositivi. Certo, quella di Tor Bella Monaca è una scommessa ambiziosa ma non per questo irrealizzabile. Lo sanno bene i deputati romani Pdl Marco Marsilio e Fabio Rampelli che spiegano come «il percorso per la sostituzione edilizia a Tor Bella Monaca ha per ora un valore simbolico, il percorso è complesso e richiederà i suoi tempi. Ma non si può sottacere che su questa decisione coraggiosa e avveniristica s'incardina l'urbanistica del futuro, capace di garantire sviluppo e tutela ambientale». Il consigliere Pdl Francesco De Micheli precisa inoltre che la soluzione di Alemanno per il quartiere è maturata «dialogando con i romani e ascoltandone le esigenze, al fine di potere uscire definitivamente da quella concezione ghettizzante della sinistra, che ha visto le periferie romane abbandonate a se stesse». Fab. Per.

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