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Santori ferma le ruspe

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Santori ferma le ruspe del prefetto in via di villa Troili per preparare l'area all'allestimento della prima tendopoli

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Santori ferma le ruspe davanti all'ex caserma Bellosguardo, neanche fosse Tienanmen. Ma invece degli applausi il presidente della commissione Sicurezza di Roma Capitale si becca gli insulti in casa al posto del sindaco: «Digli che se li porti alla Balduina gli zingari» hanno urlato all'ex consigliere municipale Pdl che ieri mattina s'è precipitato a bloccare l'inizio dei lavori della prima tendopoli a via di Villa Troili, quadrante Pisana Vignaccia Aldobrandeschi, nel municipio rosso, il XVI, che s'era liberato dei nomadi nel 2007 grazie al duro lavoro dell'opposizione, Santori in testa. E ora gli ritocca la partita. Allertato da una tempesta di messaggini e telefonate dei suoi elettori dell'inaspettato via dei lavori, Santori invece di sedersi con Giordano Tredicine alla riunione congiunta di Commissione, s'è fiondato a spegnere i motori dei bulldozer accesi dal prefetto Pecoraro. Ce la faranno i nostri eroi? Tutti pronti a piangere i nomadi quando ci scappa il morto. Ma nessuno li vuole a un palmo dal fondoschiena. Neanche in via temporanea, temuto «preludio a soluzioni definitive» hanno ricordato i residenti memori dei tempi biblici, 5 anni, che ci sono voluti per mandare via i 200 nuclei rom. «E mo? rispuntano in tendopoli?» chiedono. A fine mattinata il sindaco Gianni Alemanno ha chiesto la sospensione dei lavori al prefetto. Santori ringrazia. Ma le tende «sanno da fa». E l'imperativo è un collante. A mezzogiorno il presidente Fabio Bellini (anche lui in campo a fermare le ruspe) col consiglio municipale trasloca all'aperto. Arriva un «no» bipartisan alla tendopoli. «Sono usciti solo Rifondazione e il consigliere della lista Grillo» spiegano i consiglieri Pdl Marco Giudici e Antonio Aumenta, che nel pomeriggio hanno incontrato i cittadini.

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