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Serena, Lucia e Barbara

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Serena, Lucia e Barbara, 80 anni in tre, sorridono felici accanto al comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri, col. Maurizio Detalmo Mezzavilla, che si congratula con loro. «Siamo molto felici di come siano andate le cose, soprattutto quando abbiamo saputo il valore dei gioielli e del denaro che erano nella borsa» spiegano le ragazze in jeans e felpa rossa, la divisa dei 40 giovani, al 90 per cento donne, che lavorano alla libreria «Borri Book», 1.500 metri quadri su tre piani, tutti di libri, alla stazione Termini, dove acquista un libro soprattutto chi parte. Anche la pensionata settantenne di Alessandria ne voleva uno ieri mattina. Ma alla cassa s'è scordata la sua borsa di pelle nera. Dentro c'erano 7 mila euro in contanti. E una manciata di gioielli, avvolti nella carta, i ricordi più cari, quelli da cui soprattutto le persone anziane non si separano mai quando escono da casa: temono che glieli portino via i ladri. E finiscono per perderli. Ma Giovanna i suoi li ha riavuti. Insieme al contante. Glieli hanno restituiti le commesse. «È stato un bellissimo esempio di senso civico da parte dei giovani» ha detto il comandante provinciale dei carabinieri, Maurizio Detalmo Mezzavilla che ha voluto ringraziare personalmente le tre dipendenti della libreria che hanno contattato i militari. E ha donato loro un portachiavi col simbolo dell'Arma. «Avvisandoci ci hanno consentito di rintracciare la proprietaria» ha detto. Ma per le ragazze quello che è successo è normale. «Ci siamo comportate come al solito - hanno spiegato le commesse -. Appena ritroviamo qualche oggetto smarrito nel negozio contattiamo le forze dell'ordine e, se è una borsa o una valigia, la consegnamo loro senza neanche guardare cosa contenga». Anche ieri mattina è andata così. «Saranno state le 9.30, quando Serena, 25 anni, che era appena arrivata mi ha chiamato in ufficio» racconta Sabina Borri, 47 anni, amministratore delegato della libreria, di cui è comproprietaria con le tre sorelle e la madre. Sabina spiega che qui smarriscono di tutto. «Quest'estate abbiamo trovato persino un cucciolo, sigillato in una scatola, che abbiamo salvato dall'asfissia e poi adottato, l'abbiamo chiamato Nerone». Serena e la collega Lucia hanno avvisato Barbara, la capoturno. E Barbara ha consegnato la borsa al direttore, Maurizio. «Gli ho detto di aprirla, speravo di trovare un numero di cellulare da chiamare. Ma mentre aspettavo la risposta al telefono ho sentito Maurizio che esclamava: "Oddio, è piena di soldi, ci sono pacchetti di soldi". Gli ho detto di richiudere subito e ho chiamato i carabinieri del Binario 1, il maresciallo Pinna. In un attimo erano qui - conclude il racconto Sabina -. Sono riusciti a mettersi in contatto con il marito della signora ad Alessandria, che gli ha dato il telefono della moglie». E la borsa è tornata a casa.

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