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Panzer Allevi

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diCARLO ANTINI «I miei attacchi di panico sono provocati da chi parla male di me». È uno sfogo quello di Giovanni Allevi. Alla vigilia del concerto di sabato al Palalottomatica, il musicista marchigiano si toglie qualche sassolino dalla scarpa e racconta i momenti difficili che ha vissuto la scorsa settimana a Lugano. Giovanni Allevi cosa le è capitato in Svizzera? Stavo per entrare in scena quando, all'improvviso, ho avuto un attacco di panico. Per un quarto d'ora sono rimasto sdraiato sulla panchina del camerino perché avevo paura di salire sul palco. Il tempo sembrava non passare mai. Non è la prima volta che ha crisi di panico. Secondo lei da cosa sono provocate? All'origine dei miei mali ci sono gli attacchi ossessivi che vogliono minare la mia sicurezza. Da chi arrivano gli attacchi contro di lei? Nel mondo della musica classica c'è chi non perdona la mia intraprendenza. Ho osato scrivere una musica nuova che utilizza forme classiche come la sonata e la sinfonia per organizzare contenuti presi in prestito dalla contemporaneità. La musica che compongo ha creato un decentramento culturale per molti addirittura spaventoso. Qual è l'accusa che la fa soffrire di più? I puristi fanno di tutto per screditarmi. Dicono che non ho inventato nulla di nuovo e che sono una mera operazione di marketing. I più maligni aggiungono anche che il mio è un pubblico ignorante. Ma io ho studiato una vita per fare quello che faccio e tra il mio pubblico ci sono anche Premi Nobel e ricercatori universitari. Non c'è dubbio che tra i miei detrattori c'è tanta, tanta invidia. Nei momenti di panico come quello vissuto a Lugano ha mai pensato di abbandonare la musica? Mai. Il mio destino è quello di creare discussione, di essere amato e odiato. Per uscire dall'angolo, mi ispiro a «Guerre Stellari» e non cedo al lato oscuro della forza. Non voglio abbassarmi al loro livello, il mio scopo è quello di scrivere musica e non di difenderla. In certi momenti cerco di trasformare l'ansia in note e di farla diventare il motore della mia espressività. Accadrà la stessa cosa sabato sera a Roma? Il concerto del Palalottomatica sarà una festa. È la prima data italiana dell'Alien World Tour. Il mio pianoforte suonerà da solo in un luogo che assomiglia tanto a un disco volante. In scaletta ci sono i brani di «Alien» e i grandi classici che non possono mancare, da «Come sei veramente» a «L'orologio degli dei». Se potessi bacerei i fan romani uno ad uno».

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