Bisogna affidare più bimbi Belviso incontra i giudici
Il Campidoglio realizzerà fino in fondo il Piano Nomadi. Smantellerà i maxi-campi abusivi per alloggiare i rom in quelli attrezzati, come via di Salone e via Candoni. Lo assicura l'assessore alle Politiche Sociali Sveva Belviso, di ritorno dalla commovente veglia funebre per i piccoli arsi vivi a Tor Fiscale. Un caso che ha convinto l'assessore a chiedere un incontro con il presidente del Tribunale dei minori Melita Cavallo. L'obiettivo è chiarire se vivere in una baracca sia un motivo valido per chiedere l'affidamento dei piccoli. «Il Tribunale deve ratificare gli atti se la situazione alloggiativa è critica - spiega Belviso - Bisogna capire come viene interpretato l'articolo 403 del codice civile, perché quando segnaliamo situazioni di pericolo in base alle condizioni dell'abitazione i giudici minorili rigettano la richiesta di ratifica dei provvedimenti. Allora incontrerò il presidente Cavallo per chiarirci su che significa "situazione di pericolo"». Nel caso specifico, però, non risulta che la situazione della famiglia Erdai fosse stata segnalata ai magistrati. «Dall'Unità minori del V Dipartimento ho saputo che i servizi sociali del Comune non avevano avuto alcuna segnalazione in merito a quella famiglia. E comunque, ripeto, se segnaliamo una struttura abitativa poco idonea, il Tribunale di regola non interviene...». Ma gli Erdai avrebbero subìto ben trenta sgomberi in dieci anni, possibile che fossero rimasti invisibili? «Da un anno erano stati censiti alla Caffarella. Ma non riusciamo a garantire a tutti condizioni abitative stabili, facciamo quello che possiamo. Non abbiamo ancora la bacchetta magica...». E a Tor Fiscale era stata loro offerta assistenza? «Il padre dice di no. A me è stato detto di sì. Ma io non ho assistito personalmente al rifiuto. La prassi, tuttavia, prevede che durante gli sgomberi i servizi sociali offrano assistenza. Quindi credo che l'abbiano fatto anche in questo caso. E poi l'altro giorno Mircea Erdai ha detto "no" al collocamento in un albergo. E questo l'ho sentito con le mie orecchie». Dove finiranno i nuovi sgomberati? «Oggi sono stati fatti sopralluogi aerei e terrestri in molti punti della città. Saranno ai margini della metropoli, in ministrutture dotate di acqua e luce e lontano dai luoghi abitati. Ovviamente, è una soluzione di emergenza». E andando oltre l'emergenza? «La chiusura di tutti i maxi-campi cittadini verrà realizzata. Per il resto non si può pensare a una soluzione che gravi sulla sola Capitale. Bisogna discuterne in sede europea e, visto che la maggior parte degli ingressi sono di romeni, è necessario prendere accordi con le autorità di quel Paese». Ma i soldi ci sono? «I nostri bilanci sono annuali. Se, però, c'è una variazione straordinaria nei flussi, bisognerà prenderne atto. Noi daremo il massimo. Certo non potevamo immaginare il proliferare dei micro-accampamenti. Ma almeno, su questo fronte, Roma si sta dando da fare. E solo chi non fa non sbaglia mai...».