Giunta a sesso unico Quote rosa appese al Tar
.Ventiquattrore dopo la festa dedicata alle donne. Ad annunciare la data il capogruppo dei Verdi alla Regione, Angelo Bonelli a margine dell'udienza di ieri davanti ai giudici amministrativi: «Il Tar ha ritenuto fondato e ammissibile il ricorso presentato dai Verdi contro la Giunta a "sesso unico" del sindaco Alemanno, nella quale si è dimezzata, passando da due a un assessore, la già esigua quota di donne presenti. Il Tar ha quindi posticipato la decisione nel merito del ricorso al 9 marzo - prosegue Bonelli - sulla questione della scarsa presenza di donne che viola una precisa disposizione dello Statuto del Comune di Roma». E sempre sull'articolo 5 dello Statuto capitolino, dove si stabilisce la necessità di un equilibrio tra le componenti di genere, prosegue con successo la mozione presentata in tutti i Municipi dai consiglieri Pdl vicini a Fabio Rampelli, ovvero alla cosiddetta componente dei «gabbiani». Sono infatti arrivati a 15 i Municipi dove la mozione che invita il sindaco a riequilibrare la presenza femminile non solo nella giunta, ma in tutti gli organismi dirigenziali e di collaborazione esterna degli enti e delle società collegate al Campidoglio, è stata approvata. Ora all'appello manca soltanto il parere dei parlamentini del II, V, VII e XVI. Una missione, quella della mozione "Rampelli" che non ha precedenti e che dal punto di vista squisitamente politico potrebbe pesare più del giudizio del Tar. Un parere, quello dei giudici amministrativi, appeso a un filo. In due casi, infatti, nel 2009 e nel 2010, i giudici amministrativi e il Consiglio di Stato poi hanno azzerato le giunte della Provincia di Taranto e della Provincia di Isernia proprio per la mancata nomina di donne nelle squadre di governo. È andata diversamente per il governatore della Lombardia, la presenza di un'assessora è bastata ai giudici per respingere il ricorso. Si andrà dunque sul filo di rasoio: la giunta Alemanno può sì contare sulla presenza di Sveva Belviso ma lo statuto impone un equilibrio che non può essere assicurato dai numeri (11 uomini su 12 assessori). La prospettiva di un altro rimpasto di giunta entro aprile non è poi così astratto.