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Arrivano le tendopoli per i rom

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Campo nomadi

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I nomadi che stanno nelle baracche andranno nelle tendopoli. In città sono 2.400 i rom che vivono in insediamenti abusivi. Proprio come i quattro bambini morti nel rogo di Tor Fiscale. È una emergenza come quella di un terremoto. E il sindaco e il prefetto l'affrontano proprio in questi termini. La lettera da inviare alla protezione civile è già pronta. «Tra poche settimane monteremo le tende ed elimineremo una per una tutte le baracche», assicura Alemanno. Questa sistemazione, ovviamente, non durerà in eterno. Appena saranno pronti i nuovi campi attrezzati, i nomadi verranno trasferiti. Le tendopoli sorgeranno in aree lontane dai centri abitati, promette Alemanno, e «non ci potranno più essere baracche come quelle in cui vivono oggi, fatte di plastica, di nylon e di materiali altamente infiammabili. Le tendopoli saranno fatte con tende militari, di materiali ignifughi. In una parola, sicure». Tra l'altro la Croce rossa italiana ha già offerto il proprio aiuto ad allestire le tende da campo. Il Comune chiederà anche al ministero della Difesa di poter disporre delle caserme dismesse. Poi c'è l'aspetto dei poteri. Alemanno e Pecoraro sono convinti che quelli attuali non siano sufficienti: «Dobbiamo essere in grado di saltare la conferenza dei servizi». È proprio questo l'ostacolo che ha bloccato l'ampliamento del campo nomadi de La Barbuta al confine con Ciampino. «Abbiamo perso un anno e tre mesi di tempo - spiega Alemanno - per la Soprintendenza che trovò una tomba e per i ricorsi al Tar. Dobbiamo eliminare questi impedimenti». Adesso i lavori sono ripartiti. Il prefetto conta di aprirlo entro l'estate. Oggi in città, secondo il Campidoglio, ci sono circa 7.300 rom. Per l'Opera nomadi, invece, sono più di 15mila. I finanziamenti concessi al piano del Comune sono 30 milioni. Un piano che prevede di accogliere un massimo di 6.000 persone. I campi autorizzati e attrezzati sono sette, dove vivono 3.300 rom. Cinque insediamenti sono già stati ampliati e ristrutturati: sono quelli di Salone, Castel Romano, Gordiani, Candoni e Camping River (Tiberina). Per i lavori di bonifica, ristrutturazione e vigilanza sono stati spesi 22 milioni (gli altri otto serviranno per ampliare La Barbuta). Ancora da ristrutturare, invece, i campi di via Cesarina a Montesacro e di via Lombroso al Trionfale. Sempre secondo i dati ufficiali del Comune, altri 1.600 nomadi, si trovano negli insediamenti «tollerati», ovvero quelle strutture non attrezzate e presenti da molto tempo in base a un'ordinanza del 1996. Questi rom dovranno essere trasferiti nei nuovi campi. Infine, ci sono le 2.400 persone che vivono nelle baracche e sono completamente abusive. I nuovi campi da realizzare, oltre a quello de La Barbuta in via di ampliamento, sono due. Il primo sorgerà nel XVI Municipio. Il prefetto ha detto che i lavori partiranno già «dalla prossima settimana, il terreno è stato acquisito». Dovrebbe trovarsi a Valle Galeria. Per l'altro campo va ancora scelto il terreno. Potrebbe trovarsi a Santa Maria in Galeria, a tre chilometri dall'Olgiata. Il totale degli insediamenti autorizzati arriverebbe così a dieci (senza contare i due centri di accoglienza temporanea). Ma Alemanno pensa già di crearne altri due, da scegliere in una lista di 45 aree già giudicate idonee. Per fare tutto questo serviranno altri trenta milioni di euro che il Campidoglio intende chiedere al Governo. Senza questi soldi, i nomadi resteranno nelle baracche.

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