Discarica sulla litoranea
OSTIA Colline d'immondizia a due passi dal mare. Dalla rotonda all'ex dazio l'inverno ha lasciato il segno. Le aree verdi, destinate in estate ad essere utilizzate come parcheggi per le auto dei frequentatori degli stabilimenti balneari ubicati sul lungomare Amerigo Vespucci, sono ormai discariche. Calcinacci, cataste di legno e sacchi di plastica zeppi di ogni genere di rifiuti giacciono ovunque, abbandonati. Il crescente malcostume di usare strade, giardini e spazi pubblici come isole ecologiche ha colpito anche le aiuole e i giardini che dividono la Litoranea dall'ultimo tratto di lungomare prima dell'inizio della statale per Torvajanica e lo spettacolo è davvero desolante. Non bastasse il materiale di risulta postlavori edili, l'area, due chilometri di fitta vegetazione, è anche disseminata di fazzoletti e preservativi usati. Al calar del sole, infatti, il tratto stradale che unisce via Cristoforo Colombo alla via Litoranea si riempie di prostitute e transessuali, complice anche la chiusura, causa buche, di via di Castelporziano. E proprio tra la vegetazione restano i segni evidenti degli incontri a pagamento. Da settembre a maggio, in concomitanza con la chiusura della stagione balneare, nessuno controlla né tantomeno pulisce. «La manutenzione di alcuni di questi spazi è affidata ai gestori degli stabilimenti - spiega Amerigo Olive, assessore ai Lavori Pubblici del XIII Municipio - Sarebbe doveroso da parte loro tenere curate le aree ottenute in concessione anche in inverno». Il resto è in carico al Demanio, come evidenzia l'assessore municipale all'Ambiente Giancarlo Innocenzi che poi precisa: «Per le aree demaniali non è prevista una pulizia programmata ma solo interventi straordinari». A vedere i risultati, però, appare evidente che non sono sufficienti.