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Il padre: dovevo capire piangeva e mi stringeva

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La disperazione della madre

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MONTEROTONDO Cronaca di una morte annunciata, su facebook. Ma il papà di Dominika, Jarek Synowiec, non immaginava che ieri mattina la sua unica figlia di appena 17 anni avrebbe compiuto il gesto estremo di togliersi la vita nel bagno della scuola per quei problemi amorosi che l'avevano incupita e depressa negli ultimi tempi e che l'avevamo portata alle sei di ieri mattina a postare sulla sua bacheca di facebook: «Addio, ti ho amato tanto». «Era una persona tranquilla, come tutte le ragazze della sua età. Ascoltava musica e qualche volta andava in palestra. Viveva a Capena «ma spesso veniva a Monterotondo per uscire con gli amici – racconta il papà, operaio alla Mercedes di Monterotondo, ancora in tuta da lavoro - Era brava a scuola, amava le lingue e in questi ultimi tempi stavamo anche vedendo qualche facoltà di Lingue che lei avrebbe voluto frequentare. Sapevamo che c'era un ragazzo per il quale lei soffriva». Non si capacita il papà di quanto è accaduto. Tra le lacrime scuote la testa come per scacciare via per sempre un terribile incubo che però è realtà. Dominika pensava al suo futuro insieme alla sua famiglia, facendo i conti per scegliere la facoltà migliore, e intanto progettava la fine della sua vita. Alla domanda se ci fossero stati dei problemi a scuola Jarek scuote nuovamente la testa. Nessun problema. Giovedì erano arrivate le pagelle e quella di Dominika, che frequentava il quarto anno dell'istituto tecnico per il turismo Marco Polo, a Monterotondo, questa volta, aveva voti un po' più bassi. Per questo lei aveva addirittura chiesto scusa ai suoi genitori. Era molto esigente con se stessa. Ma in famiglia questa pagella "meno virtuosa" del solito, forse proprio come conseguenza del suo malessere, non ha provocato nessun dramma, nessun problema. «Abbiamo avuto sempre un buon rapporto in famiglia, parlavamo di tutto» continua Jarek. Si guarda in giro, vede tante persone e l'ingresso di quel pronto soccorso dal quale sua figlia non uscirà e si dispera perché: «Quando l'ho accompagnata a scuola e lei piangendo mi ha abbracciato dovevo capire qualcosa: mi stava salutando per l'ultima volta». L'aveva lasciata a scuola, come tutte le mattine ed era andato a lavoro. La credeva sul suo banco quando, verso le dieci ha ricevuto la telefonata della scuola che l'avvertiva di un grave malore della figlia legato a problemi cardiaci. Niente di tutto ciò. All'arrivo in ospedale la tragedia. Sua figlia, che aveva visto solo un paio d'ore prima con le lacrime agli occhi, si era tolta la vita, lasciando dietro di sé solo una lettera nella quale chiede scusa per il suo gesto al quale è arrivata a causa dei suoi problemi sentimentali. Mamma Margherita nel frattempo è lì che piange seduta sulla panchina fuori il pronto soccorso e che fuma l'ennesima sigaretta. Jarek va da lei, camminando a testa bassa, con un peso troppo pesante sulle spalle, sostenuto da amici e colleghi di lavoro.

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