Esordio difficile per il Terzo Polo L'Mpa non firma. Imbarazzo Udc
Nasce il Terzo Polo alla Pisana. Una conseguenza politica tutto sommato scontata ma che, a sua volta potrebbe portare a nuovi, inaspettati scenari. Ieri i capigruppo di Udc, Api e Fli hanno siglato un «patto di consultazione tra i gruppi consiliari per analizzare e discutere tutte le più importanti questioni che la Giunta Polverini andrà ad affrontare fin dalle prossime settimane, a partire dal piano di riordino sanitario, il piano casa, il piano rifiuti e il piano di riordino della macchina burocratica». Ed è già terremoto. Al commento del capogruppo Fli, Francesco Pasquali: «Questa sinergia di esperienze punta ad essere un valore aggiunto per proseguire sulla strada di un'iniziativa politica a favore dei giovani, delle famiglie, e delle imprese»; fa eco il solerte invito del capogruppo Pd, Esterino Montino «a un incontro con i colleghi del Terzo Polo». E il monito di Fiorito (Pdl) e Brozzi (Lp): «C'è un solo Polo, quello Pdl-Lp uscito dalle urne». Al di là delle reazioni, ci sono però almeno due aspetti da chiarire: il capogruppo del Mpa, Rocco Pascucci si è preso un po' di tempo per riflettere: se sia il principio di una crisi del neonato Terzo Polo lo scopriremo probabilmente nei prossimi giorni. A preoccupare piuttosto è l'equilibrio nella giunta e nei rapporti tra questa e il consiglio. A differenza di quanto accaduto a livello nazionale, dove i ministri di Fli si sono dimessi, nel Lazio l'Udc è ben salda al comando. Luciano Ciocchetti è infatti vicepresidente della Regione con delega all'Urbanistica, Aldo Forte è assessore alle Politiche sociali e Famiglia. Come gestire la «consultazione» di provvedimenti di giunta con chi rappresenta l'opposizione? E il Pdl potrà sopportare il rischio di vedersi «sostituire» dal Terzo Polo, considerando che i numeri alla Pisana non garantiscono la maggioranza? Domande alle quali occorrerà rispondere. Non sarà allora un caso se ultimamente proprio al consiglio regionale accade qualcosa di "stravagante". Ieri per la terza volta la maggioranza ha approvato un ordine del giorno del consigliere dei Verdi, Angelo Bonelli. Gli unici astenuti Angelo Miele (Lp) e Antonio Paris (Gruppo Misto). L'atto chiede alla giunta di approvare entro sei mesi la dichiarazione di area a elevato rischio di crisi ambientale per il territorio del bacino del fiume Sacco. Non solo. Bonelli dichiara che l'inquinamento dell'area è in aumento. Curioso che tutto ciò avvenga nel giorno in cui il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini ha reso note le analisi effettuate sul bestiame deceduto: la morte delle pecore non è riconducibile a inquinamento, che non avrebbe subito peggioramenti. Una coincidenza politica che ricorda la mozione sul «no al nucleare» dello stesso Bonelli approvata sempre con i voti del centrodestra. Se è vero che a pensar male non si sbaglia mai, sembrerebbe che il Pdl abbia due facce: una al governo nazionale, l'altra in quello regionale.