Ecco il nuovo ponte della Scafa
Si ispira agli antichi archi romani. «Il nuovo ponte della Scafa tra duemila anni sarà ancora qui, come sono stati tramandati a noi il ponte di Castel Sant'Angelo e ponte Milvio». Al professore Remo Calzona brillano gli occhi mentre guarda la riproduzione grafica (nella foto) di una delle opere viarie più maestose degli ultimi decenni che collegherà Ostia a Fiumicino: «Volevo dare un segno moderno a una cultura ingegneristica millenaria». I lavori sono già stati affidati in via provvisoria ad un consorzio di imprese con a capofila la Italiana costruzioni di Claudio Navarra. Si tratta quindi di una grande opera pensata da un ingegnere romano e realizzata da un'impresa romana. Una volta definite le ultime autorizzazioni burocratiche i lavori verranno potranno cominciare. Tra tre-quattro mesi il cantiere dovrebbe partire. Resterà aperto due anni. L'attuale ponte della Scafa verrà demolito quando sarà pronto quello nuovo che sorgerà a 80 metri di distanza in direzione della foce del Tevere. L'ingegnere Calzona ha ideato un ponte ad arcata unica di 180 metri che unisce le due sponde del fiume. È proprio questa la sua peculiarità: non ci saranno più i grandi piloni che affondano nel greto del Tevere, fino ad oggi uno dei maggiori problemi che ostruiva il deflusso dell'acqua nei giorni di piena. E poi c'è l'aspetto che riguarda direttamente la vita quotidiana degli automobilisti. Basta traffico bloccato per ore tra Ostia e Fiumicino. Il nuovo ponte avrà sei corsie (due per senso di marcia e due di emergenza) e sarà largo 24 metri. Il viadotto che si allungherà da una parte verso Ostia e dall'altra verso Fiumicino sarà di 745 metri con sei campate (tre per lato) lunghe 40 metri. Attorno alle sponde dovranno essere costruite nuove strade più larghe e scorrevoli per permettere di raggiungere in pochissimo tempo l'aeroporto, la Roma-Fiumicino, il nuovo porto turistico in costruzione e la zona di Ostia Antica. Calzona ha aggiunto anche un tocco artistico: nelle belle giornate di sole il ponte brillerà grazie al rivestimento in acciaio inossidabile. Parrà emanare luce propria. Il grande arco del ponte sembrerà toccare la medievale Torre Boacciana che nei secoli scorsi serviva come punto di osservazione contro i pericoli che arrivavano dal mare. Proprio qui era fissata la fune che trainava una grossa zattera (da cui il nome «scafa») che serviva da traghetto. «Questa è una zona di grande interesse storico e archeologico - ricorda Calzona - è per questo che ho voluto che il ponte diventi una sorta di cornice della Torre». La struttura costerà 25 milioni di euro finanziati dal Comune. «È un'opera che Roma aspettava da oltre un decennio - spiega l'assessore ai Lavori pubblici Fabrizio Ghera - È fondamentale per tutto il quadrante sud-ovest, permetterà di fluidificare l'asse viario Ostia-aeroporto-autostrada. Tra l'altro la strada che passa per l'attuale ponte della Scafa è una delle più pericolose d'Italia, così riusciremo a diminuire anche il numero degli incidenti». Calzona è fiducioso: «Se tutto procederà secondo quanto previsto, Alemanno potrà inaugurare il nuovo ponte entro la fine del suo mandato. Sarà la gloria della sua amministrazione».