Scomparsa Jole signora dei gatti

La conoscevano tutti. E tutti le volevano bene. La signora Jolanda, 77 anni, era diventata «un'istituzione» nel quartiere Nomentano dove abitava da trent'anni. Così benvoluta che, dopo essersi spenta nello scantinato-casa di via delle Alpi, per lei s'è mobilitato l'intero circondario. Negozianti e residenti, uniti per darle una degna sepoltura, la ricordano così: chacchierona, sorridente, con l'immancabile mangianastri sotto il braccio e impegnata nel parco di Villa Paganini a sfamare gatti e uccelli. Lei che non aveva i soldi neppure per sfamare se stessa. Era così la signora Jolanda, d'animo buono, circondata da tanti amici ma morta povera, senza il conforto dei familiari. Così sola, che la salma è rimasta un giorno e mezzo nello scantinato dove viveva da oltre vent'anni dopo lo sfratto da via degli Appennini, prima che qualcuno la portasse via. Un fatto che ha indignato i residenti. «Non la vedevo da sabato scorso - racconta Lina, negoziante - Così l'altro ieri ho allertato il 112 e sono arrivati i vigili del fuoco, poi la triste scoperta. Ho perso un'amica - dice commossa - Trascorreva le sue giornate qui insieme con i residenti e i commercianti. Mangiava al bar o dalle suore, non aveva soldi e spesso abbiamo fatto una colletta per aiutarla. Ma lei voleva sapere il nome di ogni benefattore, per ringraziarci uno a uno». «Lo spirito l'ha abbandonata - racconta Giuliano, portiere di un palazzo in via Nomentana - ma il corpo va comunque rispettato, non può essere lasciato due giorni in casa. Jolanda la conoscevo da ventisette anni - ricorda - Era rimasta sola dopo che il marito e la figlia erano partiti per l'America. Lei aveva deciso di rimanere e da allora gli amici di Villa Paganini sono diventati la sua nuova famiglia. Tutti la conoscevano e le volevano bene, la chiamavamo "gattara reale" - dice Giuliano - Per questo oggi vorremmo che fosse celebrato un funerale con la F maiuscola». La pensa così anche don Carlo, il parroco, che vorrebbe celebrare le esequie lì nella chiesa di San Giuseppe. Intanto gli amici di una vita hanno tappezzato i muri di locandine con le sue foto e la scritta «Ciao Jolanda». «Per noi se n'è andato un pezzo di storia del quartiere - dice Pina, residente - Ricordo quando l'onorevole Fini era qui e lei portava batterie e cerini a tutta la scorta pensando che potessero averne bisogno». «Una persona - racconta Giorgio - con una forte dignità e dal cuore grande». Ecco come la ricordano tutti, pensando all'ultimo regalo da farle, la colletta per i funerali.