Stangata taxi dal 7 febbraio
I primi nuovi tassametri verranno installati il 7 febbraio. E da questa data le corse in taxi cominceranno a costare di più. Si partirà dalla licenza numero 4000 e progressivamente si scenderà fino alla numero uno. L'adeguamento deve essere completato entro il 18 marzo. E se l'utente più «tirato» baderà per circa un mese al numero della licenza del taxi che dovrà prendere per risparmiare sulla corsa, gli uffici tecnici del Campidoglio dovranno ammiccarsi sulla delicata questione della ricevuta automatica della corsa effettuata. Una ricevuta, ricordiamo, non valida a fini fiscali ma soltanto a garanzia della trasparenza sul costo del servizio. Questo particolare della ormai famigerata delibera 58 è infatti all'esame del Tar e dunque sulla sua introduzione effettiva si dovrà attendere il parere dei giudici. E non è tutto. Dopo la sonora strigliata dell'Antitrust che ha bocciato l'aumento delle tariffe taxi deciso dal Campidoglio perchè «restrittivo della concorrenza» e ritenuto sbagliato il principio applicato di legare l'incremento delle tariffe taxi all'aumento delle licenze, l'assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma apre al confronto con l'Authority. «L'Amministrazione capitolina prende atto con soddisfazione del lavoro svolto sin qui dall'Antitrust in merito alla disciplina tariffaria recentemente adottata dalla Giunta Alemanno - dice Aurigemma - Le osservazioni fatte pervenire hanno già consentito di recepire gli indirizzi volti al miglior contemperamento delle esigenze di utenti ed operatori. In questa ottica l'Assessorato alla Mobilità dichiara la propria disponibilità all'apertura di un tavolo di consultazione volto ad esaminare le risultanze e le osservazioni sollevate degli uffici dell'Autorità. Nello stesso tempo, ringraziamo l'Authority del plauso riconosciuto al lavoro di trasparenza svolto dall'Amministrazione capitolina con le recenti innovazioni adottate dal nuovo regolamento taxi». Da una parte si apre al confronto ma dall'altra, come lo stesso Alemanno ha chiarito «si va avanti». Difficile credere a un passo indietro quindi, soprattutto alla luce del cronoprogramma stabilito proprio dall'assessorato alla Mobilità giovedì scorso. Taxi più cari allora ma con una strada ancora da percorrere (tutta rigorosamente in salita): introdurre sgravi fiscali ai tassisti (come ad esempio sul rifornimento carburante o sull'Iva di acquisto di nuove vetture), in cambio di incentivi a favore dei clienti. La partita dei taxi che sembrava conclusa, potrebbe così riservare altre importanti sorprese.