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Antonio Sbraga TIVOLI Come un piccolo navigatore satellitare, la bimba di 4 anni guidò la madre fino alle tane dei presunti orchi grazie al «gioco dell'autista».

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Imputatiper i presunti casi di pedofilia tre maestre, una bidella e un autore tv. «Mi disse facciamo che tu sei la mia autista e, andando a fare la spesa, cominciò a darmi indicazioni precise su quale strada percorrere, segnalandomi cartelli, bidoni della spazzatura e altro che puntualmente poi incontravamo - ha raccontato la giovane madre - Tutte zone che non avevo mai raggiunto. E, così facendo, arrivammo davanti alle case di due degli imputati, nelle quali subì quei "giochi brutti" che poi raccontò». La testimonianza della signora (sentita insieme ad altri tre genitori) ha fatto aumentare la tensione, fino al punto di una sospensione decisa dal presidente Mario Frigenti, all'interno dell'aula a porte chiuse, dov'erano presenti gli imputati Gianfranco Scancarello, Patrizia De Meglio e Marisa Pucci. Ma il marito di quest'ultima, Luciano Giugno, contesta la testimonianza della giovane madre: «Quelle indicazioni furono tutt'altro che precise, tant'è che portarono davanti ad altre 15 abitazioni a fianco della nostra seconda casa, ancora in costruzione», dice a nome dell'associazione Ragione e Giustizia, che punta l'indice sulle «contraddizioni tra quanto denunciato e quanto dichiarato in aula». Anche per l'avvocato Roberto Borgogno, difensore dei coniugi Scancarello, «sono sempre più contraddittorie le dichiarazioni delle persone offese». Di tutt'altro parere i difensori di parte civile: «I racconti dei genitori - dicono gli avvocati Antonio Cardamone e Luca Milani - sono come sempre puntuali, dettagliati e già riscontrati in sede d'indagine».

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