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Tonioni: ogni giorno aumenta il numero di malati drogati di social network

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Asociale,arrendevole, aggressivo, apatico, paranoico. Ammaliato dal paradiso fiscale delle identità, internet. Una droga senza corpus né forma, disarmante per la sua vaghezza, dunque più infima e ingannevole. Eppure dannatamente palpabile e consistente, se guardiamo ai suoi effetti. I medici li chiamano tossici: «Sennò come altro chiamarli, quando i sintomi parlano di dipendenza, senso di smarrimento, inappetenza sociale, perdita di contatto con la realtà?». «Il prototipo del paziente tipo cambia a seconda della dipendenza - ci spiega il professor Federico Tonioni, responsabile dell'ambulatorio internet dipendenti del Gemelli - possiamo però dire che si tratta principalmente di soggetti di sesso maschile, di un'età compresa tra i 13 ed i 21 anni, età che sale se si parla di dipendenza dalla pornografia web e dal gioco d'azzardo. Fino ad oggi abbiamo avuto in cura circa 180 pazienti, romani e non; sono in ascesa le problematiche connesse ai giochi di ruolo e ai social network come Twitter e Facebook e, purtroppo, visto il trend, crediamo che i numeri siano destinati a crescere. Riceviamo ogni giorno - dice preoccupato il professor Tonioni - diverse telefonate da tutta la Penisola italiana da parte di genitori preoccupati per alcuni atteggiament dei figli. Se avessimo più ambulatori di certo le nostre sedute sarebbero più seguite». Er. Del.

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