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Abbiamo la moda Manca il museo

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Abiti esposti alla mostra

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Ci risiamo. Problemi antichi, nuova mancanza di soluzioni. L'appello, accorato, è arrivato ieri dal presidente della maison Gattinoni, Stefano Dominella, in occasione dell'inaugurazione della mostra «Fernanda Gattinoni - Moda e stelle ai tempi della Hollywood sul Tevere» (fino al 28 febbraio al Museo Boncompagni Ludovisi) nel primo giorno del calendario di sfilate di alta moda. «Vi sembra normale che Roma non abbia un museo? Che migliaia e migliaia di abiti che hanno fatto la storia della moda siano nascosti negli scantinati? - ha detto Dominella - Vorrei essere al fianco del presidente di AltaRoma per combattere questa situazione e perché tutto questo meraviglioso materiale venga rivalutato». E Silvia Venturini Fendi si è subito associata al grido di dolore: «È assurdo che la capitale non abbia uno spazio espositivo, che le istituzioni non capiscano che la moda non è solo effimero, è cultura. A Roma è nata l'alta moda e va a finire che le maison italiane portano gli abiti a Parigi, città che dimostra molta più attenzione nei riguardi dell'haute couture». Problema antico, sì. Di questo benedetto museo della moda si parla da anni ma nessuno è riuscito a realizzarlo. Il sindaco Veltroni ci aveva provato, proponendo lo spazio a S. Teodoro dove sorgeva l'ex mercato del pesce. Ma poi, passato a più alti incarichi, non se ne fece più nulla. L'assessore Croppi ha mostrato interesse ma, anche lì, s'è dovuto scontrare con una marea di problemi organizzativi, mancanza di denaro e di location. Oggi lo spazio ideale lo indica Dominella: «Alle spalle della Galleria nazionale d'arte moderna c'è il padiglione Cosenza, circa 6 mila metri quadrati completamente inutilizzati. Da anni c'è un progetto che è rimasto nel cassetto». La palla adesso passa al ministero che, ha spiegato la direttrice del Museo Boncompagni Ludovisi, Maria Stella Margozzi, non ha mai abbandonato l'idea di una sede museale nella capitale. Peccato che, sino ad oggi, non sia stato mosso un dito in questo senso. E che pare non interessi proprio a nessuno, nonostante un Museo dedicato alle maison della moda porterebbe alla città denaro e turismo. Intanto Nicola Zingaretti, presidente della Provincia (sede di un piccolo assaggio della mostra Gattinoni, 5 abiti disegnati da Fernanda), ha annunciato una mostra sugli abiti indossati durante il Risorgimento e sei grandi serate all'Auditorium con gli addetti al settore. Zingaretti si è poi detto pronto a partecipare al progetto del Museo della moda. Così come il sindaco Alemanno, che ieri all'inaugurazione in via Boncompagni, presente la moglie del presidente della Repubblica, Clio Napolitano, ha detto: «Credo sia tempo di mettere mano al Museo. Il progetto della Gnam mi pare una bella idea. Ma deve essere una realtà che coinvolga tutte le istituzioni, a partire dal ministero dei Beni culturali». E ieri sera primo bagno di folla per ammirare gli splendidi abiti creati da madame Gattinoni per Anna Magnani, Lara Turner, Ingrid Bergman, Audrey Hepburn e Kim Novak. Fotoservizio Pizzi

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