Preso il mago delle truffe
Circa cinquanta truffe, una quindicina a negozi del centro storico. Filippo Sette, 37 anni, viterbese residente a Monterosi, è un truffatore esperto. I carabinieri stavano sulle sue tracce già da un pezzo. Entrava nei locali fingendo di parlare al telefonino col proprietario, mostrava ai dipendenti un foglio sul quale il titolare si impegnava a pagare una certa cifra per merce mai avuta, mai fornita dal truffatore, e incassava i soldi dagli ignari che abboccavano alla messinscena. Le cifre mai alte: al massimo trecento euro. L'altro ieri la sua carriera, almeno a Roma, è stata stroncata dai carabinieri della Compagnia Roma Centro del maggiore Luigi De Simone. Il giudice ha convalidato l'arresto di Filippo Sette, non ha disposto gli arresti ma solo l'obbligo di firma e il foglio di via per tre anni dal comune di Roma. Il vecchio trucco non ha funzionato in via Frattina. Sette è entrato nel locale «Occitane», una boutique della cosmesi francese inaugurata il 20 ottobre scorso. Ha recitato lo stesso copione: ha simulato di conversare al telefonino col titolare o uno dei responsabili. Una parte per niente improvvisata. Ogni volta, infatti, prima dell'ingresso l'indagato osservava parecchio: il negozio, chi ci lavorava, arrivando a indentificare il nome del capo. E così è accaduto in via Frattina. Questo il tono della conversazione ricostruita dagli investigatori: «Sì, sì, sono qui - ripeteva al telefonino - Ci sono i tuoi. Mi faccio dare i soldi da loro? Sicuro? Vuoi parlarci? Ok, glielo dirò, non ti preoccupare. Ciao, ciao». Ha mostrato il foglio-ricevuta con la somma da pagare e si è fatto consegnare la cifra dalla commessa. Missione compiuta. Solo che stavolta fuori ad attenderlo ha trovato i carabinieri.