Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Chi abita al civico 2 di via Poma è abituato da vent'anni a convivere con il mistero della morte di Simonetta Cesaroni

default_image

  • a
  • a
  • a

Perchi oggi vive nel grande palazzo a due passi da piazza Mazzini il dubbio è tutt'altro che fugato. «Busco un assassino? Ma quali sono le prove? Se sono quelle che abbiamo letto sui giornali e sentito in televisione allora siamo ancora al punto di partenza». Davanti alla palazzina B, scala 1 (il corpo di Simonetta fu trovato nei locali al terzo piano dell'Associazione degli Ostelli della gioventù) i condomini passano in fretta. Nessuno riesce a nascondere il suo stupore. Fabio Moneta è un avvocato. Lavora proprio al terzo piano, di fronte all'ufficio del notaio Fabrizio Guerritore che dopo la morte della Cesaroni rilevò l'appartamento. «Certo, l'idea che ci siamo fatti in molti è che ci fossero poche prove - dice Moneta - Ma ciò che so è solo quello che ho appreso da giornali e televisioni. Si vede che ci sono prove certe che non conosciamo. Bisognerà aspettare di leggere la sentenza». Nella stessa palazzina del delitto, da otto anni vive anche Ralph Palka, attore tedesco che ha recitato in molte serie televisive e film come Elisa di Rivombrosa e Manuale d'amore 3. Palka sta rientrando con le buste della spesa in mano: «Sembra che sia il classico fatto di cronaca nera di cui si è cercato di risolvere a ogni costo il mistero. Le prove non sembravano decisive. E poi sono passati venti anni, la maggior parte dei vecchi inquilini se ne è andata. Ogni volta che esce qualcosa dal processo torniamo a parlarne, ma chi abita qui ha dimenticato». La portineria della palazzina B è ancora quella di Pietrino Vanacore. Oggi, al suo posto, c'è Silvia, una donna romena di mezza età. È stanca di ricordare: «È troppo difficile prendere una posizione». Raffaella, invece, vive in un una delle altre palazzine al civico 2 e ha le idee molto chiare: «È vero che oggi gli investigatori dispongono di mezzi che vent'anni fa non c'erano, ma come si fa a dire che un po' di saliva del fidanzato sul reggiseno è una prova. E poi molte prove di allora possono essere andate perse. Oggi, nonostante la sentenza, nessuno ha ancora certezze». Ma convivere con i misteri, qui in via Poma, ormai è un'abitudine. Sei anni prima della Cesaroni, gli inquilini di questi palazzi hanno visto un'altra donna uccisa: Renata Moscatelli, 68 anni, trovata soffocata sotto a un cuscino. L'ultimo cadavere è stato quello di Massimo Buffoni, avvocato trovato suicida il 15 novembre del 2009. Ma gli anni passano e anche via Poma va avanti.

Dai blog