Donne in giunta. Rampelli all'attacco
Labattaglia è appena cominciata. E l'esito è tutto da definire. Del resto, l'azzeramento della giunta e il rimpasto voluto dal sindaco Alemanno non poteva non generare conseguenze politiche tutte ancora da saggiare. Così, sono arrivati a 6 i Municipi che hanno approvato una mozione che chiede ad Alemanno l'applicazione del «Principio della Pari opportunità in tema di nomine» sancito dall'articolo 5 dello Statuto di Roma Capitale e nella quale si «ritiene prioritario che il primo cittadino lavori per riequilibrare presto la presenza femminile non solo nell'esecutivo capitolino ma anche negli incarichi dirigenziali e in quelli di collaborazione esterna, così come stabilito dallo Statuto». Un'operazione politica portata avanti non dal centrosinistra ma da un piccolo «esercito» di consiglieri municipali riferibili per la maggior parte ai «gabbiani» di Fabio Rampelli. Del resto l'uscita (improvvisa) dell'assessore alla Scuola, Laura Marsilio dalla giunta capitolina non solo ha tolto un assessorato ai «rampelliani» ma ha creato un concreto problema di pari opportunità, considerato che al momento l'esecutivo di Alemanno si avvale della sola presenza femminile dell'assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso. I consiglieri che hanno presentato la mozione nei parlamentini locali sono tutti del Pdl: Roberto Fedeli (IX), Toni Gemellaro (XVII), Raimondo Fabbri (XVIII); Lina Tancioni (IV), Monica Picca (XIII) e Ida D'Orazi (XV). Non solo. L'azione proseguirà nei prossimi giorni negli altri Municipi dove, presumibilmente, la mozione per il rispetto dello Statuto capitolino e dunque il ripristino di una equilibrata presenza femminile in giunta, passerà senza problemi. Un fatto senza precedenti e che nel giro di breve tempo potrebbe portare il sindaco Alemanno se non proprio a rivedere, almeno a fare i conti con una richiesta unanime dei 19 municipi capitolini. E chissà, forse anche di una sentenza dei giudici: i Verdi hanno infatti presentato ricorso al Tar proprio per annullare la nuova giunta Alemanno «perché non rispettosa del principio della proporzionalità tra uomini e donne». Intanto, è paralisi amministrativa, dall'Assemblea capitolina ai parlamentini municipali. E se la mediazione politica potrà poi sciogliere il nodo delle quote rosa, il tempo perso in quest'ultimo mese sarà difficile da recuperare.