Differenziata al 30 per cento

Portarela raccolta differenziata a un milione di romani. Proseguire il risanamento economico-finanziario. E insieme trarre nuovi ricavi (per 80 milioni di euro) dal ciclo finale dei rifiuti. Sono gli obiettivi per il 2011 dell'Ama. Ieri il sindaco Alemanno e l'ad di Ama Panzironi hanno definito le strategie per affrontare le nuove sfide dei prossimi anni. Il sindaco ha ricordato che nel 2008 «Ama era una rotella rotta» nell'ingranaggio del decoro cittadino, sull'orlo di «portare i libri in tribunale». Oggi, invece, « è diventata un'azienda completamente risanata in grado di offrire servizi sempre migliori ai cittadini». Due sono i fronti su cui si combatte la battaglia per il risanamento dell'azienda. Il primo è quello finanziario. L'altro quello del servizio offerto agli utenti. Panzironi ha elencato un trend in positivo sul fronte del decoro urbano (2.100 km di strade pulite in più al giorno, 1.189 discariche abusive bonificate). Ma soprattutto ha fissato l'obiettivo più ambizioso: arrivare entro il 31 dicembre a una percentuale del 30% di raccolta differenziata (nel 2010 si è al 23,5%, con un +6,5% rispetto al 2007). E raggiungere con i vari modelli di raccolta altri 580 mila romani, oltre ai 420 mila attuali. I margini di per Panzironi ci sono, i rifiuti sono una risorsa: «Roma è un'azienda che ha in mano l'oro: 1.200.000 tonnellate di rifiuti prodotte ogni anno, più di Milano». Intanto quest'anno dovranno essere completati i processi autorizzativi per la costruzione dell'impianto «Maccarese 2» e andranno sviluppati nuovi progetti, con ricavi previsti per 80 milioni di euro. Intanto, si annuncia per il 2010 un bilancio d'esercizio in utile, come nel 2009 (+ 7,9 milioni solo nel primo semestre). La strada del risanamento è stata intrapresa anche grazie all'intervento di otto banche chiamate a ristrutturare il debito («Abbiamo 800 milioni di pendenza presso le banche, ma con il piano di rientro lo abbiamo diluito nel tempo. Una parte di questo sarà coperto con la vendita di alcuni immobili per non farlo pagare ai cittadini», ha spiegato l'ad). Il sindaco, invece, ha illustrato i passi da compiere, a livello regionale, per creare un sistema efficace di smaltimento, a partire dalla chiusura della discarica di Malagrotta e la scelta di un sito alternativo: «La Regione sta facendo una ricognizione del territorio per individuare il nuovo sito; secondo noi nel comune di Roma non ce ne è uno idoneo ma comunque attendiamo una risposta in poche settimane. Quando arriverà, Ama sarà in prima fila per candidarsi alla gestione, perché l'apporto del pubblico dovrà essere determinante nel settore dello smaltimento, anche se aperto alla partecipazione dei privati. Valuteremo pure l'ipotesi di coinvolgere Acea».