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Paganini show

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diLORENZO TOZZI Da tempo Raffaele Paganini, da oltre tre decenni beniamino del pubblico romano, ha affiancato alla sua attività principale di ballerino classico quella di attore, cantante, presentatore, showmen teatrale. Ai balletti ha affiancato infatti una considerevole attività di «danzattore» in sapide commedie musicali come Valentino o Danzando sotto la pioggia. Ora il popolare Un americano a Parigi, sulle fascinose note di George Gershwin lo vede protagonista (sino a domenica al Teatro Italia) non nella versione della già vista commedia musicale, ma propriamente ballettistica per le coreografie di Luigi Martelletta e su un plot ridisegnato ala bisogna da Riccardo Reim. Tre sono i punti di riferimento narrativi: innanzitutto la smagliante partitura musicale omonima (1928), un poema sinfonico così americano nel suo connubio tra classico e jazz (splendido esempio del cosiddetto jazz sinfonico), dall'altra il celebre film di Vincente Minnelli (datato 1951) interpretato dagli indimenticabili Gene Kelly e Leslie Caron, ed infine elementi biografici dello stesso Gershwin, che effettivamente visitò la splendida Parigi del primo Novecento, trattati non solo in maniera realistica ma anche onirica. Si racconta infatti della voglia d'Europa, della voglia di evasione di un giovane compositore americano (Gershwin appunto) ebreo, talentato ma di modesta famiglia. D'un balzo eccolo allora nella Ville Lumière alla ricerca delle sue radici musicali, tra Ravel, Strawinsky, Prokofiev, Milhaud, Auric e Poulenc, accolto trionfalmente dal pubblico parigino (era il 1928, l'anno del dionisiaco Bolero di Ravel, dell'Apollon Musagete di Strawinsky e appunto dell'autobiografico An american in Paris). Comincia così un viaggio, raccontato attraverso la danza, che non solo porta il musicista nel Vecchio Continente, ma anche dentro di sé, i sogni della sua giovinezza. le speranze di successo sino all'affiorare della inesorabile malattia che lo porterà presto alla tomba. Al centro dello spettacolo il mattatore Paganini, cinquant'anni suonati come stanno a dimostrare i capelli ormai inargentati, cha aveva interpretato il ruolo già nel 1995 nel musical omonimo presentato anche al Sistina. Un artista poliedrico, come si diceva, ma anche instancabile che alla fine della tournée del balletto andrà a partecipare all' Isola dei famosi, per portare, ha detto, la danza anche in Tv al grande pubblico.

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