È già scontro per strada tra i tassisti e i cittadini

.Lo scontro era prevedibile. Meno ipotizzabile questa esplosione polemica così precoce. Quando ancora mancano i passaggi burocratici per dare il via libera all'aumento delle tariffe taxi, per le strade già si discute. Da una parte i conducenti che aspettavano da tempo una svolta per arrivare a fine mese con una scorta di «ossigeno». Dall'altra i clienti che dovranno sborsare qualche euro in più per arrivare a destinazione. «Finalmente siamo riusciti a dare una svolta a questa situazione - racconta Giuseppe, detto Pino, fermo col suo taxi a piazza San Silvestro in attesa della prossima corsa -, per anni abbiamo parlato del nulla. Io faccio questo lavoro da trent'anni e da quando siamo passati dalla Lira all'Euro siamo stati penalizzati. Ben vengano questi aumenti, specialmente per le corse dentro la città». «Nel Centro Storico - ribatte Claudio, un suo collega - stiamo ore in mezzo al traffico per fare cento metri. Non possiamo guadagnare una manciata di euro in così tanto tempo. Allora è giusto che intanto il tassametro parta da 3 euro anziché 2,80: per il cliente non è un costo altissimo ma per noi, sommando tutte le prestazioni, è un bel guadagno». A largo Chigi Leonardo ascolta la radio dentro la sua Fiat Multipla. Cappellino in testa e cellulare in mano è in fila per prendere un cliente: «Se siamo contenti? Quando si guadagna di più si deve essere contenti. Vede io sono qui in fila da mezz'ora. Poi è probabile che prendo un passeggero che mi dice di arrivare a piazza Barberini, praticamente devo fare solo una strada in salita. E il risultato è un guadagno minimo prima di ritornare ancora in fila per chissà quanto tempo. Bene gli aumenti, specialmente quelli per le corse brevi, anche considerando che qui al Centro la maggior parte delle persone si fa rimborsare il viaggio in taxi». Alessandro, un altro tassista, sottolinea invece che «erano tre anni che aspettavamo questo assestamento nelle tariffe. I clienti la prenderanno male, certo, ma i costi per noi sono aumentati: dalla benzina fino alla manutenzione. Senza contare che in realtà a noi spetterebbe un aumento minimo ogni anno. Insomma, era proprio ora». E i clienti sono già sul piede di guerra. «Ti pareva - si sfoga Michela a piazza Venezia - che non era il popolo a pagare. È sempre così. I tassisti avranno pure le loro ragioni ma diciamo anche che non vanno proprio come treni e ti portano a destinazione in un batter d'occhio». «Se sulle tratte per Fiumicino si pagherà 45 euro e su quelle per Ciampino 35 - ragiona Luisa - allora forse converrebbe veramente prenotare una macchina Ncc (Noleggio con conducente, ndr), almeno è più signorile». C'è chi invece, come la signora Maria Chiara, non disdegna gli aumenti da e per gli aeroporti: «È giusto così - dice - da quando c'è l'Euro i prezzi sono rimasti più o meno gli stessi. Altro discorso è sulle tratte brevi. Io non ho più la macchina dal 1983, quando l'ho venduta, e giro solo con i mezzi pubblici. Adesso i percorsi brevi saranno un problema. No, quel tipo di aumenti non li accetto».