Il questore al derby: evitata la guerriglia
L'inchiostro ha prevalso sul manganello. Il bilancio finale dell'altro ieri al derby di calcio Roma-Lazio non è stato di feriti ma di provvedimenti presi: sei arresti, di cui due facenti parte del plotone di 40 romanisti che l'altra sera sono stati bloccati su Ponte Duca d'Aosta prima che assaltassero un gruppo di laziali. E poi: 56 denunce, altrettante persone sottoposte a divieto di partecipazione ad attività sportive (Daspo), 12 avvisi orali, un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel comune di Roma, 61 perquisizioni, 37 bombe carta sequestrate oltre a spranghe, tirapugni, coltelli, passamontagna e fumogeni. I metodi antiviolenza tanto cari al questore di Roma Francesco Tagliente, gran maestro dell'ordine pubblico, hanno impedito che i propositi bellicosi di tifosi teppisti si trasformassero in un bollettino di guerra, riuscendo a portare in tribuna Tevere all'Olimpico oltre settemila tra bambini e anziani. Gli unici eventi sono stati il ferimento al gluteo di un quindicenne e i sassi contro il pullman della Lazio, con la rottura del parabrezza e una scheggia che ha ferito il team manger biancoceleste. Due scene rispetto al lungometraggio di violenze che andava in onda fuori lo stadio. «Non c'è stata guerriglia - sottolinea il questore - né scontri, né lanci di lacrimogeni. Tutti gli uomini delle forze dell'ordine hanno lavorato con intelligenza e professionalità»: a fine servizio, praticamente in piena notte, il questore ha ringraziato via radio gli equipaggi delle varie forze dell'ordine che hanno lavorato allo stadio. Continua Tagliente: «Le tre priorità - no ai violenti, primato del provvedimento sul manganello e concertazione - sono state rispettate. I rissosi sono stati individuati, denunciati, i servizi di prevenzione hanno consentito di sequestrare materiale pericoloso e tutte le parti sono state ascoltate». Su questo punto il questore non glissa: «Ero d'accordo a giocare il derby di pomeriggio, ma si sarebbero creati altri problemi, specialmente di viabilità. Si è deciso di giocare la sera e il dispositivo di sicurezza ha evitato il peggio». Secco il segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Letizia. «Le partite a rischio incidenti non vanno giocate di sera. Eventi sportivi come il derby - prosegue - sono la migliore vetrina per i teppisti e l'oscurità è il miglior passamontagna per l'ultraviolento. Gli incontri di calcio a rischio devono essere disputati di giorno così da garantire almeno una totale visibilità soprattutto alle forze dell'ordine chiamate ancora una volta a garantire la sicurezza ai tifosi e che pagano però un prezzo troppo alto per farlo».