Chiara Rai VELLETRI Vita da sfollati per gli oltre 4mila veliterni che da circa cinquantadue giorni si riforniscono alle autobotti.
Quasiil doppio dei 10 microgrammi, indicati dall'Oms e dall'Unione Europea come limite massimo per l'acqua potabile. «Dopo quasi due mesi ci sono ancora le autobotti e i cittadini continuano a spendere i soldi in acqua minerale - dice Mirella del Comitato veliterno - addirittura le cisterne rimangono spesso a secco, anche per quattro giorni di seguito senza rifornimenti». Dunque, nessuna attenzione per i cittadini ancora in piena emergenza. «Eppure la soluzione delle autobotti in via Appia Vecchia, via di Rioli e via Fontana Monaci - sottolinea Daniela Toncelli, del Comitato - doveva essere provvisoria, ma noi non ci abbiamo mai creduto». Fu il sindaco Fausto Servadio a dichiarare che l'emergenza sarebbe rientrata entro 10 giorni dall'ordinanza di chiusura dei rubinetti. Erano i primi giorni di dicembre quando si pronunciò, e adesso, alle porte di febbraio, i quattromila assetati ancora non possono riaprire il rubinetto di casa propria. Ma per altri paesi dei Castelli, la situazione non sembra migliore. È stato il chimico Aldo Garofolo, in occasione dell'assemblea dei comitati dell'acqua dei comuni dei Castelli e del litorale, a illustrare, con le analisi da lui effettuate il 17 gennaio, una «situazione d'emergenza» dove Castel Gandolfo, Genzano e Lanuvio avrebbero valori di arsenico intorno ai 15 microgrammi. «Si sottovaluta anche l'emergenza fluoruro - ha detto Garofalo - ai limiti di deroga di 2,5 microgrammi. Dato preoccupante per i bambini che rischiano fluorosi ossea e dentaria». Chiaro l'obiettivo dei partecipanti all'assemblea: «L'acqua deve tornare un bene pubblico - ha detto Marco, del comitato di Nettuno e Anzio - e tutti dobbiamo convincerci che il referendum è la strada giusta». A tal proposito il comitato di Velletri ha già raggiunto 1 milione e 400 mila firme. «A Genzano regna l'immobilismo - ha aggiunto Emanuele Menicocci - la nostra mozione sull'acqua come bene pubblico essenziale è stata approvata all'unanimità al consiglio comunale del 24 novembre, ma ancora si sa nulla riguardo le tariffe, la tempestività dell'informazione rispetto alle analisi di Arpa e Acea».