Case della Difesa. Fax al Cav

GiuseppeGrifeo È iniziata quella che può essere definita come una «invasone» di lettere, fax ed e-mail indirizzate al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai ministri Giulio Tremonti (Economia) e Ignazio la Russa (Difesa). A scriverle gli affittuari delle case militari che dal primo gennaio, per quegli alloggi pubblici, dovrebbero pagare un canone di mercato, oggi non ancora quantificato. Nelle lettere chiedono lo slittamento della norma fino a quando non verrà definito il canone. Altrimenti, dovrebbero pagare dal 1 gennaio la differenza tra la vecchia e la nuova rata. Il rischio è di non riuscire a far fronte al nuovo pagamento e di doversene andare all'improvviso per sfratto coatto. È un'emergenza abitativa che solo a Roma coinvolge 1.700 famiglie. Sono militari in servizio, pensionati, vedove e vedovi, riunitisi il 19 gennaio nell'assemblea di Casadiritto, associazione degli utenti di case militari, nella parrocchia di San Giuseppe da Copertino (Cecchignola). Arrivate anche delegazioni da tutta Italia. Fra i relatori, Fabrizio Santori, presidente della commissione Sicurezza del Comune di Roma, Giuseppe Cerri, consigliere regionale, Gabriella Sisti, assessore alla Casa del Comune di Ciampino, Enzo Frallicciardi, presidente Associazione per i Militari Democratici, diversi rappresentanti del Cocer, Antonella Manotti, direttore de Il Nuovo Giornale Dei Militari. «C'era stato un incontro con l'onorevole Crosetto – dice Sergio Boncioli, coordinatore di Casadiritto – il sottosegretario ha lavorato per una soluzione». Nel decreto milleproroghe infatti era stato inserito uno slittamento dell'applicazione dei nuovi canoni, anche per dare tempo ai vertici militari di definirli e ai conduttori di non vedersi comunicare fra alcuni mesi quanto pagare dovendo versare anche la differenza della maggiorazione dal primo gennaio. All'ultimo momento, al passaggio del voto alla Camera, la proroga fu depennata. «L'amministrazione è sensibile al problema di questi servitori dello Stato che rischiano di trovarsi senza casa – dice Santori – La commissione Sicurezza si riunirà per trovare la soluzione a un problema iniziato dal 1978 giunto fino a oggi senza una risposta vera per la stabilità ai residenti».