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Bova e Memphis immaturi sui vecchi banchi di scuola

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Comenel film di Verdone. Per rimetterli ancora una volta tutti insieme vent'anni dopo, un espediente del tutto incongruo: la necessità di sostenere di nuovo l'esame di maturità perché il primo, per colpa del presidente della commissione, ha dovuto essere annullato… Ecco perciò sei quarantenni (anno più anno meno) intenti per un'altra volta a studiare, con spazi più ampi, però, alle loro vite. Uno, Giorgio, pur essendo uno psichiatra infantile, accoglie molto perplesso la notizia che sta per diventare padre. Un altro, Lorenzo, agente immobiliare, alla sua età ancora non vuole lasciare mamma e papà. Una terza, Luisa, è una donna in carriera, separata dal marito e con una figlia di nove anni molto più saggia di lei. Poi ci sono Francesca, costretta ad una terapia di gruppo perché "sesso dipendente", Piero che, per non avere legami troppo stretti, inventa all'amante di essere sposato con prole, e infine Virgilio, che per un equivoco anni prima aveva creato forti dissapori in mezzo al gruppo, lieto adesso dell'occasione con cui si chiarirà tutto. Anche gli altri, in quella stessa occasione (in cui la nuova maturità ha ben pochi spazi) chiariranno ciascuno i propri problemi e si conquisteranno in massa un lieto fine di cui nessuno dubitava. Una commedia, naturalmente, scritta e diretta però da Paolo Genovese senza quel brio, quell'arguzia e anche quella logica narrativa di cui aveva dato prova di recente ne "La banda dei Babbi Natale". I personaggi hanno psicologie appena sbozzate, sempre secondo schemi facili, le situazioni in cui vicendevolmente si alternano privilegiano molto più i ritmi che non la logica e manca quasi del tutto, a differenza di altri film similari, l'accento sulle due epoche, più citate che non prese in esame, quella di oggi e quella di vent'anni prima. Gli interpreti fanno comunque fronte in modo abbastanza verosimile alle caratteristiche dei tipi che dovrebbero rappresentare: soprattutto Raoul Bova, lo psichiatra che non vuole diventare padre, Ricky Memphis, il "mammone", Barbora Bobulova, la donna in carriera. Incontrati però in momenti migliori.

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