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«Vent'anni fa Raniero Busco fu fortunato Ma è colpevole»

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Pervent'anni. Ma ora le nuove tecnioche scientifiche d'indagine lo hanno messo con le spalle contro il muro. La famiglia Cesaroni non vuole «un» colpevole, vuole «il» colpevole. E il colpevole è lui, Raniero Busco. Gli avvocati che rappresentano Paola Cesaroni, la sorella di Simonetta, concludono le udienze riservate alle parti civili e aderiscono alla richiesta del pm: ergastolo per l'imputato, che dovrà pagare due milioni di risarcimento danni e «sacrificare» anche la sua abitazione (ne è stato chiesto il sequestro conservativo). «Busco in questi vent'anni è stato fortunato: vent'anni fa la tecnologia era diversa, ma ad un certo punto la fortuna di Busco è venuta meno», ha detto l'avvocato Federica Mondani, che ha proiettato in aula un video con le immagini di circa 30 donne assassinate da «uomini violenti», tra cui Chiara Poggi e Giovanna Reggiani. Poi la lettura di una lettera scritta a 17 anni da Simonetta e l'esposizione simbolica di un residuo della stoffa con cui era stato cucito il corpetto che la ragazza indossava al momento del delitto. Infine alcuni dati sulla uccisione e sul maltrattamento delle donne nel mondo e in Italia. «Quando si tratta di fare giustizia non si dovrebbe parlare del tempo - ha detto la Mondani - Questo è stato il processo dei luoghi comuni, di opinioni non necessariamente vere. Siamo certi che in Camera di Consiglio entreranno solo le prove e non i luoghi comuni». «Contro Busco la procura ha portato tanti elementi concreti - ha detto il suo collega Massimo Lauro - documenti, consulenze, intercettazioni. Nel corso delle indagini e del processo l'imputato ha detto tante bugie e non si capisce perché una persona innocente debba avere questo comportamento. Se credete a tutte queste prove che portano a Busco - ha detto rivolgendosi ai giudici popolari - allora al di là di ogni ragionevole dubbio non c'è più nulla su cui discute». Oggi è previsto l'intervento dell'avvocato Paolo Loria, difensore di Raniero Busco. La sentenza, invece, dovrebbe arrivare il 26 gennaio, dopo le repliche di pm e avvocati. M. G.

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