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Pregi e difetti della società viennese con il «Girotondo» di Arthur Schnitzler

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Dieciscene impegnano dieci attori, cinque uomini e cinque donne: l'erotismo conduce il pubblico in un gioco, in cui tutti sono partecipi e complici di un disegno ambiguo che lascia spazio a differenti interpretazioni. Ogni scena ha un inizio con crescendo, un picco emozionale che si conclude in un amplesso e poi una separazione per ricominciare con l'ingresso del nuovo partner. I ruoli in rapida alternanza sono: Prostituta, Soldato, Giovane signore, Giovane signora, Marito, Ragazzina, Poeta, Attrice, Conte. Il divertimento e la commedia sono raffinati quanto l'intelligenza di Arthur Schnitzler che seppe descrivere la società viennese di fine secolo con tutta l'arte di un genio creativo interessato a conoscere l'inconscio umano e la commedia amara della vita agli albori della psicoanalisi. Esiste, infatti, una lunga e testimoniata frequentazione del drammaturgo con un giovane dottore dell'epoca: Sigmund Freud! «La scelta degli interpreti che provengono in maggioranza da esperienze cine-televisive è molto stimolante. Condividiamo il desiderio di ìrivelare prima di tutto la vita e il suo percorso». «È il nostro dogma e vorremmo tutti metterci alla prova con questo spettacolo» ha dichiarato l'attore e regista Paolo Sassanelli. Domina il finale un senso di impotenza di fronte all'inattuabilità di un rapporto sincero tra uomo e donna.

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