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Porte aperte al Nazareno

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Gli studenti del Nazareno in classe

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Un centro culturale, una scuola da sempre all'avanguardia, un collegio, quello più antico di Roma, e quasi quattrocento anni di storia. È il «Nazareno», aperto nel 1630 da San Giuseppe Calasanzio, fondatore dei padri Scolopi e primo rettore dell'istituto, a dare vita per la prima volta in Italia ad un'attività educativa di ispirazione cristiana, ma non confessionale. Una scuola nata nel cuore di Roma, la facciata principale del 1500 si estende da via del Tritone alla Chiesa di Sant'Andrea delle Fratte, un istituto popolare nato con l'obiettivo di consentire gli studi a chi la scuola non poteva permettersela e aperto anche agli ebrei, ai quali non si chiedeva la conversione. Una missione con l'unico scopo di educare i giovani fin dall'infanzia. E oggi il Collegio Nazareno, dopo 380 anni di vita, si mantiene fedele alla sua tradizione e accompagna i ragazzi nel delicato passaggio dalla scuola alla vita da adulti. Liceo Classico, Scientifico e poi anche Linguistico dove si mescolano antiche tradizioni, insegnanti di alto livello, metodi didattici innovativi accanto a un grande fermento culturale che negli anni ha portato a molteplici attività parallele a quelle scolastiche: la Congregazione Lauretana per curare la preparazione spirituale dei propri soci; l'Accademia degli Incolti (1658); il Museo Mineralogico e Scienze Naturali, aperto nel Settecento e arricchito grazie alle donazioni dell'Imperatore Giuseppe II d'Austria. Una scuola che è un'opera d'arte, dalla Pinacoteca alla Cappella del 1870, visitata dai Papi (Gregorio XVI e Pio IX), frequentata da nobili e principi (Boncompagni, Colonna, Gaetani d'Aragona) ma dove, per compagno di banco, potevi ritrovarti anche il figlio del pizzicagnolo. Perché il diritto allo studio non era negato nessuno. Un privilegio di ricchi e poveri, senza distinzione di ceto. E tuttavia un istituto da sempre preferito dall'aristocrazia romana, come dimostrano i grandi nomi che nel corso dei secoli hanno fatto la storia del Collegio. Quarantasei cardinali, ventuno vescovi, ventitré scrittori, ottantacinque professori universitari, ventisette artisti e sedici registi. È stata la scuola dei nobili ma anche quella di Carlo Verdone, Christian De Sica, Corrado, Dario Argento, Marina Rei e Michela Quattrociocche. «Ho un ricordo bellissimo di quegli anni - racconta Giancarlo Magalli, ex studente, maturità classica '66 e oggi presentatore tv - Allora era preside padre Quirino Santoloci, un vulcano di idee e di grandi iniziative. La Festa dei Bambini, quella dei Fiori e ovviamente io le presentavo tutte. Una scuola dove c'erano regole ferree da seguire ma dove potevi esprimerti, una libertà che nelle altre scuole dell'epoca non te la potevi nemmeno sognare. E non a caso da questo Collegio sono usciti intellettuali ma anche nomi dello spettacolo, che hanno fatto la storia». Oggi, a tenere viva l'attività del Collegio messo a dura prova dalla crisi economica e di valori che il Paese sta attraversando, ci pensa l'Associazione Ex-alunni. «Cerchiamo di mantenere viva - dice il presidente Fabrizio Barbieri - la tradizione del Collegio con iniziative culturali e professionali». Domani è la giornata «Open Day»: a partire dalle 15.30 il Nazareno aprirà il suo portone seicentesco a tutti gli studenti delle medie che decideranno di entrare a far parte di questa grande famiglia.

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