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La statistica ce lo dice Lavorano di più gli «schiavi»

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Lastoria di Fabio Ballini che reclama un lavoro, ma gli preferiscono gli stranieri, non è un caso limite. Ce lo dicono i numeri sull'occupazione. Tutti a favore dei nostri ospiti. Il tasso di occupazione nei primi tre trimestri del 2009, rilevato da Eures-Upi, segnala infatti un risultato eccezionale a favore degli extracomunitari. Confrontando il tasso di occupazione degli stranieri con quello degli italiani, si rileva infatti tra i primi un valore significativamente più elevato, pari nel Lazio a 62,9 (contro 59,6 tra gli italiani), risultando peraltro superiore a quello medio nazionale (pari a 61,2 tra gli stranieri e a 58,1 tra gli italiani). Un dato che lievita addirittura a Roma dove risultano occupati il 65,7 degli stranieri contro il 61,9 degli italiani. E poi alla fine i settori di attività dei lavoratori stranieri non sono poi neanche così male. Nel 2008 si rileva una forte prevalenza di occupati nel settore dei servizi (181 mila, pari al 63,6%, un dato questo - spiega il rapporto Eures-Upi - coerente con la vocazione prevalentemente terziaria della regione e fortemente condizionato dalla presenza della provincia di Roma. E poi le costruzioni, in cui risulta impiegato il 20% degli immigrati. E poi se l'Italia invecchia va a finire che la colpa ricade sui bamboccioni. Ma se ti sbattono la porta in faccia anche quando chiedi di svolgere tu un lavoro da immigrato come fai a farli i figli? Lo sanno bene gli stranieri che invece un lavoro tra le mani ce l'hanno: pur con le fragilità e la mancata tutela dei diritti che segnala Eures-Upi, deve essere più facile anche sfornare marmocchi. Anche qui i numeri danno ragione. Sono oltre 9 mila i nati nel 2008 da almeno un genitore straniero, rappresentando il 16,6% del totale delle nascite (16,7% in Italia), di cui la quota più numerosa nella provincia di Roma. L'indice di natalità dei residenti stranieri nel Lazio (22,4) risulta così superiore al doppio di quello dei residenti italiani (9,2). Salute.

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